Aumenta la domanda di grafite dallo Sri Lanka in alternativa alla Cina

Si tratta di un minerale necessario per la produzione delle batterie delle auto elettriche. Un recente studio consiglia di stipulare accordi commerciali con gli Stati Uniti sfuttando l’attuale situazione geopolitica, ma anche l’India ha mostrato interesse per lo sviluppo dell’industria, che aveva registrato un boom nel periodo tra le due guerre mondiali. Tuttavia nel 2023 sono state esportate solo 2.792 tonnellate.

Colombo (AsiaNews) – Francia, India, Cina e Stati Uniti sono attratti dai giacimenti di grafite dello Sri Lanka, dove al momento sono già coinvolte società canadesi e australiane che ne sfruttano i ricchi depositi. Si tratta di Paesi che stanno cercando un’alternativa alle importazioni del minerale dalla Cina.

Uno studio dell’Istituto di studi politici dello Sri Lanka (IPS) ha evidenziato il vantaggio comparativo della nazione insulare nelle esportazioni di grafite, nonostante una produzione modesta e prezzi più alti rispetto a quelli cinesi. Lo studio raccomanda inoltre la firma di un accordo di libero scambio o di un accordo commerciale sui minerali per, in particolare con partner statunitensi.

La diffusione di auto elettriche offre infatti un’importante opportunità allo Sri Lanka per rilanciare l’industria della grafite, che ha prosperato durante le due guerre mondiali con 35mila tonnellate di esportazioni annuali. Al giorno d’oggi si stima ci siano circa 1,5 milioni di tonnellate, una quantità non sufficiente a soddisfare la domanda degli Stati Uniti.

La Camera degli esportatori di minerali, istituita di recente, ha sottolineato l’importanza di politiche ben definite per sfruttare al meglio le potenzialità del settore minerario dello Sri Lanka. Allo stato attuale, la produzione nazionale di grafite è di 5mila tonnellate, mentre secondo il Board of Investment, la capacità produttiva annuale potenziale può arrivare a 450mila tonnellate. Lo Sri Lanka infatti può estrarre la migliore forma di grafite naturale in modo ecologico e dovrebbe sfruttare l’opportunità per rispondere alla domanda globale di grafite “di origine non cinese”.

Gli studiosi Mahesha Hewapathirana e Asanka Dissanayaka hanno spiegato ad AsiaNews che “lo Sri Lanka estrae grafite di alta qualità che si distingue per la sua notevole purezza, la struttura cristallina impeccabile e la forte conduttività elettrica adatta a diversi usi commerciali. Tuttavia, nel 2023, sono state esportate solo 2.792 tonnellate, con un fatturato di circa 6 milioni di dollari.”

“La grafite – hanno continuato – è uno dei materiali principali delle batterie al litio, fondamentali per i veicoli elettrici, ragione per cui il dipartimento dell’Energia degli Stati uniti classifica la grafite come minerale critico. Le proiezioni attuali indicano che la domanda globale di auto elettriche salirà a 40 milioni di unità entro il 2030. Garantire l’utilizzo di materie prime sostenibili e affidabili è una priorità per gli Stati Uniti che stanno cercando di diversificare le proprie fonti di approvvigionamento di minerali (cobalto, nichel, litio, grafite) diverse dalla Cina”.

Secondo il direttore generale del Geological and Mines Survey Bureau, Ranjith Premasiri, tra gli investitori stranieri fortemente interessati a questo settore ci sono aziende indiane e cinesi. Si sono già tenuti colloqui iniziali con alti funzionari del governo indiano per valutare la possibilità di espansione dell’industria della grafite e per collaborare allo sviluppo di tecnologie di esplorazione e di estrazione, compreso l’uso di tecniche avanzate per raggiungere le vene di grafite più profonde. 

Nel frattempo, però, l’industria mineraria deve affrontare diverse sfide, tra cui la trasparenza del processo di ottenimento dei permessi di estrazione da parte delle autorità competenti, che scoraggia gli investimenti stranieri. La presenza di una royalty incoraggia l’esportazione di grafite grezza al posto di quella lavorata, perché più economica, una mossa che non è vantaggiosa per i produttori locali.

Fonte : Asia