Più di 150 mila persone ko alla settimana. Una “situazione anomala” dicono gli esperti. Una “ondata virale inattesa” che, complice il maltempo delle ultime settimane, costringe a letto davvero tanta gente. La primavera in corso pare essere contraddistinta da una frequenza di sindromi simil-influenzali con una prevalenza di virus respiratori che preoccupa. Per Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva all’Università degli Studi di Milano, “la curva di contagio si abbassa in modo estremamente lento, segnando un’eccezione rispetto agli anni precedenti”. Per Pier Luigi Lopalco, docente di Epidemiologia all’Università del Salento, la “circolazione di virus respiratori quest’anno è stata eccezionale. Cosa aspettarci? Direi che, a scuole chiuse e con le attività lavorative ridotte, visto che molti andranno in ferie, in estate si dovrebbe tornare a livelli di normalità”.
I virus in circolazione
Raffreddore, mal di gola, naso che cola, tosse: i virus di questo periodo “provocano per lo più fastidi respiratori, ma anche qualche disturbo gastroenterico. La buona notizia è che di solito i disturbi si superano nell’arco di qualche giorno”, ha precisato Pregliasco. Il più diffuso attualmente in Italia, tra i virus respiratori ancora in circolazione, è il rhinovirus. “Seguono nell’ordine il virus parainfluenzale (sintomi influenzali), gli enterovirus (anche vomito e diarrea), gli adenovirus (anche congiuntiviti e gastroeneteriti) e il metapneumovirus (naso che cola, febbre, tosse e respiro sibilante e, se l’infezione è grave, distress respiratorio) – ha specificato Pregliasco -. A tutto questo si aggiungono, nonostante il progressivo declino dei casi di Covid, alcuni focolai del virus Sars-CoV-2, che quindi persistono, contribuendo alla complessità della situazione sanitaria attuale”. A farne le spese sono soprattutto bambini, anziani e persone fragili. “Colpiscono trasversalmente, in alcuni casi anche con effetti pesanti, pure in termini di sovrainfezioni batteriche” ha precisato ancora Pregliasco.
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Il vaccino a mRNA contro il virus sinciziale
Questa sorprendente tenacia dei virus respiratori fuori stagione solleva interrogativi su come le variazioni climatiche e altri fattori ambientali possano influenzare la diffusione delle malattie infettive e sulla necessità di rafforzare le misure di prevenzione e controllo per proteggere la salute pubblica. La Food and Drug Administration americana (Fda) ha concesso l’autorizzazione all’immissione in commercio al vaccino a mRNA contro il virus respiratorio sinciziale di Moderna. È il primo vaccino a mRNA per una malattia diversa dal Covid e il primo prodotto di Moderna a raggiungere il mercato dopo i vaccini anti-Covid. Il prodotto si chiama mRNA-1345 (il nome commerciale è mRESVIA), ed è indicato per le persone che abbiano almeno 60 anni. Negli studi clinici che hanno portato all’approvazione, il vaccino ha dimostrato un’efficacia dell’83,7% nel prevenire infezioni da virus sinciziale, efficacia che si è protratta per quasi nove mesi.
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Fonte : Sky Tg24