Giovani, tecnologia e startup: i candidati alle elezioni europee si confrontano sui programmi

Fabio Romano (Movimento 5 Stelle): “Per consentire ai giovani di creare una startup e di poter restare in Italia, occorre offrire dei salari che siano dignitosi. Dunque, è necessario fare maggiori investimenti. Inoltre, servirebbe investire di più anche in altri progetti come, per esempio, gli Erasmus per imprenditori o hub dell’innovazione”.

Andrea Costa (Forza Italia): “Le startup rappresentano una grande opportunità per il paese, per i giovani, perché consentono di creare nuovi posti di lavoro. In questo, la responsabilità della politica è quella di offrire delle opportunità e di renderle competitive. In primis, aumentando gli investimenti, ma anche attraverso la creazione di una politica fiscale comune”.

Giovanni Crosetto (Fratelli d’Italia): “Il sostegno alle startup è uno dei driver principali per dare competitività alle nostre imprese. Bisogna sostenere queste realtà facendo prima di tutto investimenti, ma anche attraverso il sostegno al costo del lavoro e dell’energia”.

Alessandro Tommasi (Azione): “L’Unione dei capitali è una delle cose su cui dobbiamo puntare. La loro circolazione è fondamentale, perché le nostre aziende devono accedere di più ai capitali per essere in grado di competere in maniera più forte”.

Giovanni Mori (Alleanza Verdi Sinistra): “Bilancio comune significa avere una stessa visione. Almeno 1,8 milioni di italiani avranno a che fare con la transizione tecnologica, che trasformerà o addirittura cancellerà alcuni posti di lavoro; quindi, è lì che dovrebbero essere investite le risorse, perché sono delle scelte strategiche. Favorire un accesso più equo e garantire un’innovazione veramente ampia ci aiuta a essere più forti”.

Alessandra Franzi (Stati Uniti d’Europa): “Vorremmo ampliare il bilancio europeo, che consenta anche di fare deficit. Questo significa che, quando si fa una transizione tecnologica, per esempio, ci sia un maggiore sostegno anche da parte delle istituzioni europee. Il secondo punto in cui crediamo è nell’Europa degli investimenti quindi: un mercato unico e una moneta forte, all’interno di un quadro quanto più possibile stabile”.

Fabio Romano (Movimento 5 Stelle): “Serve che i capitali siano accessibili alle startup, ma l’Ue ha fatto una normativa del settore bancario, che va in direzione opposta. Questo perché una startup magari prova prima ad avere del credito con istituti più piccoli, ma questi hanno delle linee guida che non gli consentono di offrire grande disponibilità. Inoltre, si dovrebbe pensare a normare anche i derivati e delle fonti di finanziamento alternative, come per esempio le criptovalute”.

Fonte : Wired