L’arresto di Sorbatua Siallagan ha scatenato le proteste delle comunità indigene, che ne chiedono il rilascio. La vicenda nasce dalle concessioni rilasciate dallo Stato alla società PT Toba Pulp Lestari, che dagli anni 80 produce carta e cellulosa nei pressi del lago Toba, il più grande bacino vulcanico al mondo. Commissione indonesiana per i diritti umani: fermare la criminalizzazione.
Jakarta (AsiaNews) – Arrestato per il suo impegno a difesa della terra abitata dalla popolazione indigena Batak da undici generazioni, dall’Ottocento a oggi, e data in concessione dallo Stato a una società privata. È la sorte sperimentata da Sorbatua Siallagan, musicista tradizionale, in carcere dallo scorso marzo nella provincai di Sumatra settentrionale. La società in questione è la PT Toba Pulp Lestari, che a partire dagli anni 80 ha costruito impianti per la produzione di carta, polpa e viscosa nei pressi del lago vulcanico Toba, il più vasto al mondo; ampie aree sono state interessante da deforestazione e si sono diffuse piantagioni di eucalipto, a scapito dell’ecosistema e della comunità locali.
Il rilascio di Sorbatua Siallagan è chiesto a gran voce dai membri della comunità indigena Ompu Umbak Siallagan, sita nella reggenza di Simalungun, i quali si sono radunati davanti all’edificio della polizia di Medan. Il musicista, leader della comunità di Dolok Parmonangan, è considerato da molte persone “primus inter pares” in quando portavoce dei sentimenti di una moltitudine di persone che vedono depredate le terre che fanno parte dell’ambiente della “società tradizionale” locale o “masyarakat adat”. Parlando con AsiaNews, Domu Ambarita, originario di Sumatra settentrionale, giornalista per una testata di Jakarta, spiega che la terra tradizionale di Sorbatua si trova al confine con il territorio di Ambarita a Sihaporas, sottodistretto di Pematang Sidamanik. “Durante l’era coloniale olandese, l’area era stata utilizzata dall’amministrazione e legalmente riconosciuta dagli olandesi nel documento intitolato Enclave 1916 – 29 anni prima dell’indipendenza indonesiana del 17 agosto 1945”, aggiunge. Inoltre la terra della tradizione Batak è anche segnalata nella mappa di registrazione delle aree consuetudinarie, nota dal 9 settembre 2019 con il termine indonesiano BRWA, che indica un’estensione di 2.053 ettari.
Il processo in cui è implicato Sorbatua Siallagan è attenzionato anche della Commissione indonesiana per i diritti umani (Komnas HAM). Tra i presenti in tribunale il suo commissario Saurlin P. Siagian, il quale ha sostenuto pubblicamente la richiesta di fermare la criminalizzazione di Siallagan, arrestato in seguito a una denuncia presentata dalla PT Toba Pulp Lestari. Il 23 giugno 2023, l’azienda produttrice di pasta di cellulosa ha infatti intentato una causa legale contro il 65enne, accusato di ostilità in quanto, insieme alla popolazione locale, avrebbe tagliato alberi di eucalipto e incendiato il territorio concesso all’azienda. L’arresto segue l’accusa da parte dalle forze dell’ordine di aver incitato all’odio contro il gigante della cellulosa.
Ma il caso di Sorbatua Siallagan non è isolato. “Ci sono stati almeno 31 casi legali riguardanti la terra tradizionale”, continua Saurlin P. Siagian. “Come comunicato dal capo del tribunale del distretto di Simalungun, Komnas HAM chiede con forza il rilascio di Siallagan”, anche perché la Commissione sta affrontando le stesse cause legali per difendere la terra tradizionale contro il Ministero delle Foreste e dell’Ambiente indonesiano. Viene quindi chiesto all’amministrazione indonesiana di rispettare l’impegno nel garantire la sua “conservazione”.
Anche il portavoce di Nusantara Traditional Tano Batak (AMAN), Hengky Manalu, ha sostenuto pubblicamente che il processo legale di Sorbatua Siallagan è un trattamento ingiusto da parte dello Stato contro l’interesse della popolazione locale e delle usanze della tradizione. In risposta alle affermazioni dell’imputato e di Komnas HAM, il portavoce di PT TPL ha affermato che il nome tradizionale Ompu Umbak Siallagan non è mai esistito. “Non c’è questo nome in nessuna rivendicazione di terra consuetudinaria”, aggiunge il signor Salomo Sitohang, che rappresenta gli interessi dell’azienda. “Al momento abbiamo solo 10 rivendicazioni e tali controversie sono state affrontate in modo appropriato e risolte bene”, sostiene Sitohang.
Fonte : Asia