Fabrizio Gatti, Giampaolo Mannu 06 giugno 2024 06:59
Nome: Asmaa Mahfouz.
Nascita: 1° febbraio 1985.
Stato: Egitto.
Attività: blogger, cofondatrice del Movimento 6 aprile, attivista.
Dalla motivazione: ”Con i suoi post sui social media che incitavano gli egiziani a protestare pacificamente per la libertà, la dignità e i diritti umani, ha contribuito alla nascita del movimento rivoluzionario in Egitto. Quando la scintilla della rivoluzione tunisina ha iniziato a incendiare l’Egitto all’inizio del 2011, ha sfidato la repressione del regime del presidente Hosni Mubarak contro gli attivisti e ha pubblicato sui social media appelli agli egiziani a protestare pacificamente in piazza Tahrir. Il suo video è diventato virale e ha registrato milioni di visualizzazioni, ispirando un’ondata di video simili, con il risultato che, a partire dal 25 gennaio 2011, centinaia di migliaia di persone hanno occupato piazza Tahrir chiedendo a gran voce la fine dei 30 anni di governo di Hosni Mubarak in Egitto, fino alle dimissioni del presidente l’11 febbraio 2011”. Premio Sacharov 2011.
Donne e uomini che hanno lottato per la libertà di pensiero:
Andrej Sacharov, Nelson Mandela, Madri di Plaza de Mayo, Oslobođenje, Nurit Peled Elhanan, Izzat Ghazzawi, Asmaa Mahfouz, Ahmed El Senussi, Razan Zaitouneh, Mohamed Bouazizi, Malala Yousafzai, Denis Mukwege, Raif Badawi, Nadia Murad e Lamiya Aji Bashar, Oleg Sentsov, Ilham Tohti, Opposizione democratica in Bielorussia, Alexei Navalny, Il coraggioso popolo ucraino, Jina Mahsa Amini, tutti i vincitori del Premio Sacharov per la libertà di pensiero
Azione cofinanziata dall’Unione europea nel quadro del programma di sovvenzioni del Parlamento europeo nell’ambito della comunicazione. Il Parlamento europeo non ha partecipato alla sua preparazione e non è in alcun modo responsabile delle informazioni o dei punti di vista espressi nel quadro del progetto, né si considera da essi vincolato. Gli autori, le persone intervistate, gli editori o i distributori del programma ne sono gli unici responsabili, conformemente al diritto applicabile. Inoltre il Parlamento europeo non può essere ritenuto responsabile di eventuali danni diretti o indiretti derivanti dalla realizzazione del progetto.
Fonte : Today