Potrebbero arrivare a breve in modo ufficiale su Instagram le pubblicità che non si possono saltare, ma che si è obbligati a visualizzare per intero. In modo molto simile a quanto capita già per esempio su YouTube, questi video promozionali chiamati ad break potrebbero durare anche diversi secondi e si dovrà attendere pazientemente fino al termine, senza pulsante skip e senza possibilità di poterli ignorare. Potrebbero diventare il prezzo da pagare per poter continuare a utilizzare l’app in modo gratuito.
I primi screenshot di questa potenziale nuova funzionalità in arrivo su Instagram sono apparsi su X (vedi sotto), con le pubblicità che bloccano la normale fruizione dell’app e lo scroll sul display, accompagnate da un piccolo cerchio con doppio countdown con un anello colorato e i numeri che scorrono fino allo zero. Visivamente, l’effetto è quello delle pubblicità che appaiono in numerose applicazioni gratuite e che spingono spesso gli utenti a pagare per la versione premium ad-free che elimina dall’invasività di questi elementi. I tester che hanno individuato la funzione in fase beta hanno segnalato come sia presente un’icona informativa che accompagna le ad, facendo tap appare la scritta: “Le interruzioni degli annunci sono un nuovo modo di vedere gli annunci su Instagram. A volte potrebbe essere necessario visualizzare un annuncio prima di poter continuare a navigare”
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Gli spot durano poco, da 3 a 5 secondi, ma Instagram sta valutando attentamente il feedback degli utenti che sono stati coinvolti nel test, per scoprire come viene accolto questo cambiamento e come variano l’esperienza e il tempo speso sull’applicazione. La necessità di monetizzare potrebbe obbligare Meta ad aprire sempre più porte ai contenuti sponsorizzati e al contempo potrebbe anche portare a limare il costo dell’abbonamento per chi vuole solo eliminare le pubblicità, senza aggiungere altre opzioni come per esempio il bollino certificato. Anche Google sta aumentando i video promozionali, aumentando fino anche a 30 secondi quelli non skippabili su app tv e al contempo combattendo le estensioni illecite che bloccano gli spot.
Fonte : Wired