Elezioni indiane: BJP in vantaggio, ma non può governare da solo

La vittoria dell’alleanza guidata dal primo ministro Narendra Modi è data per scontata, ma negli Stati grandi e popolosi come il Maharashtra e l’Uttar Pradesh si è regisrato un testa a testa per i seggi chiave. Anche all’interno dell’opposizione, guidata dal Congress, si è registrata un’ascesa dei partiti regionali e locali. Card. Gracias ad AsiaNews: “Un voto politicamente consapevole”.

New Delhi (AsiaNews) – Dopo diverse ore di spoglio elettorale, l’alleanza di cui fa parte il partito del primo ministro Narendra Modi, conosciuta come National Democratic Alliance, NDA, continua ad apparire in vantaggio sul blocco dell’opposizione, denominato INDIA. Tuttavia il distacco del Bharatiya Janata Party di Modi, che in base alle previsioni non ha superato i 300 seggi, è decisamente inferiore rispetto a quanto preannunciato dai primi exit poll di ieri dopo la chiusura dei seggi sabato. Se le previsioni verranno confermate, Modi avrà bisogno di un alleato di governo per restare al potere.

“Man mano che lo spoglio procede, c’è una cosa che sta diventando sempre più chiara: il popolo indiano ha rinunciato alla politica divisiva e di odio di alcuni partiti politici, e ha clamorosamente optato per un sistema di governo più inclusivo dal punto di vista sociale e politicamente trasparente”, ha commentato p. Babu Joseph, ex portavoce della Conferenza episcopale dell’India. “I risultati sono legati alla dimensione locale, non si tratta di una vittoria schiacciante da parte di un partito”, ha continuato il sacerdote riferendosi al BJP, che in campagna elettorale aveva previsto di riuscire a vincere 400 seggi. “I risultati diffusi fino ad ora mettono a tacere tutte le esagerazioni e le anticipazioni previste dagli exit poll”, che alcuni analisti ieri avevano sottolineato non essere particolarmente affidabili.

Le elezioni per il rinnovo dei 543 seggi della Lok Sabha, la Camera bassa del Parlamento, sono iniziate a metà aprile e si sono concluse il primo giugno. Per governare è necessaria una maggioranza di 272 seggi. In base alle previsioni, il BJP dovrebbe ottenere poco più di 240 seggi, con gli alleati di coalizione che dovrebbero ottenerne poco più di 50.

Nell’Uttar Pradesh, lo Stato più popoloso, con il maggior numero di seggi, considerato una roccaforte del BJP, il sito web della Commissione elettorale dà un testa a testa tra il partito al governo e l’opposizione. Anche nel Maharashtra, uno degli Stati principali dell’Unione indiana, si è registata una situazione simile. Spesso le tendenze di uno Stato come l’Uttar Pradesh si sono poi ripetute a livello nazionale, sottolineano gli esperti.

“Sono felice che la democrazia stia prosperando in India”, ha commentato ad AsiaNews il cardinale di Mumbai, mons. Oswald Gracias. “Dimostra che le persone sono politicamente consapevoli e votano giustamente. Qualunque sia il governo che salirà al potere, la Chiesa certamente collaborerà”, ha aggiunto. “Ci dà gioia pensare che l’intero processo si è svolto in modo pacifico e ordinato, questo dimostra che ci sarà anche una sana opposizione. Penso che questo sia un bene per il Paese, per la democrazia e per il futuro”.

“Non abbiamo i risultati finali”, ha continuato il porporato, “ma è stata un’elezione ben combattuta anche se è durata molto. Ma alla fine ne è valsa la pena”. Inoltre la Chiesa è “politicamente consapevole e cosciente dei bisogni della gente e delle necessità del Paese. Sono felice che l’affluenza alle urne sia stata piuttosto buona, anche se avrebbe potuto essere migliore, e che la gente abbia preso sul serio le elezioni”. 

La votazione si è svolta in sette fasi; ciascuna ha registrato un’affluenza maggiore al 60%. Quasi 970 milioni di cittadini sono stati chiamati a votare con temperature che si sono aggirate tra i 42 e i 48 gradi, che hanno impedito a molte persone di uscire di casa.

I seggi finora finora assegnati all’opposizione indicano una maggiore ascesa dei partiti regionali, piuttosto che del Congress, che guida la coalizione INDIA, per un totale di circa 220 seggi.

Alle elezioni del 2019, il BJP era riuscito ad ottenere più di 300 seggi, arrivando a oltre 350 grazie agli alleati. In questo modo ha potuto portare avanti un’agenda incentrata sull’ultranazionalismo indù. Al contrario, il partito del Congress, che ha governato per anni dopo l’indipendenza del Paese, e oggi guidato da Rahul Gandhi, ha progressivamente perso popolarità a causa degli scandali di corruzione e per la mancanza di proposte nuove e lungimiranti.

Fonte : Asia