Perché l’alcoltest non serve più per provare l’ubriachezza al volante e cosa cambia per i controlli

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Una sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito che l’alcoltest non è determinante per stabilire se una persona che guida è ubriaca, e quindi va sanzionata. Non significa che gli etilometri spariranno dai controlli per strada, ma nei processi per i casi più gravi potrebbero aumentare le condanne.

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Fare l’esame dell’alcoltest non sarà più necessario per stabilire con certezza che una persona sia ubriaca mentre guida. Per quanto riguarda le valutazioni di un giudice, infatti, anche se non c’è un esame che dimostri il livello di alcol nel sangue, possono bastare degli “adeguati elementi obiettivi e sintomatici” per stabilire che una persona era troppo ubriaca per guidare, e si trovava al di sopra della soglia stabilita per il ritiro della patente (1,5 grammi di alcol per litro di sangue, se avviene un incidente). Si tratta, ad esempio, dello “stato di alterazione” della persona interessata, il “forte odore acre di alcol” e la “incapacità di controllare l’autoveicolo in marcia” o “di rispondere alle domande” degli agenti, testimoniate dai presenti e nel verbale.

Il caso è quello ricostruito dalla sentenza 20763/24 della Cassazione, liberamente consultabile dal sito della Corte suprema. Riguarda un autista condannato dal Tribunale di Brescia per aver guidato in stato di ebbrezza e aver causato un incidente. La Cassazione ha specificato che il giudice può benissimo stabilire se una persona fosse troppo ubriaca per guidare anche senza un esame del sangue o un alcoltest. Il giudice di Brescia ha avuto ragione a valutare l’ubriachezza in base allo “stato comatoso e di alterazione” dell’autista nelle testimonianze dei presenti, al “forte odore acre di alcol” e alla sua “assoluta sua incapacità di controllare l’autoveicolo in marcia e di rispondere alle domande rivoltegli dagli agenti”, ma anche gli “urti della sua autovettura con il cordolo del marciapiede”.

Si può pensare, quindi, che questi criteri saranno applicati anche da altri tribunali ora che quello di Brescia ha avuto il ‘via libera’ della Cassazione. Dunque, le condanne per guida in stato di ebbrezza potrebbero arrivare anche se non c’è stato un alcotest, ma il verbale riporta degli elementi che dimostrano in modo “oggettivo” che c’erano dei “sintomi” di ubriachezza. Infatti, nonostante il ricorso alla suprema Corte sia stato respinto principalmente per ragioni tecniche, le valutazioni dei giudici sugli esami restano.

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Questo non significa che gli agenti di polizia smetteranno del tutto di effettuare gli esami, anche perché nell’immediatezza di un controllo per strada l’etilometro resterà comunque lo strumento più efficace per stabilire se ci si trova sopra la soglia consentita di 0,5 grammi al litro. Soprattutto se si parla di un’ebbrezza leggera, che comunque porta a una multa fino a oltre 2mila euro e alla sospensione della patente da tre a sei mesi, l’alcoltest sarà con tutta probabilità ancora utilizzato perché sarebbe più difficile dimostrare oggettivamente che una persona ha bevuto una quantità di alcol sufficiente a superare la soglia.

La novità potrebbe riguardare soprattutto i casi più gravi, per i quali in tribunale si parla di arresto, revoca della patente, fermo del veicolo e sanzioni da diverse migliaia di euro. Qui i giudici d’ora in poi potranno procedere sapendo che, anche se non è stato fatto un alcoltest sul momento, le testimonianze possono bastare a stabilire che il livello di alcol nel sangue era troppo alto.

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Fonte : Fanpage