“Fedez ha copiato Shakira”: il confronto tra le due canzoni (video)

Da pochi giorni è disponibile “Sexy Shop”, il nuovo singolo di Fedez ed Emis Killa. Un brano che entra nella testa, con ritmo incalzante, pronto a configurarsi come uno dei tormentoni dell’estate 2024. L’attesa per l’uscita del brano era tanta e ha suscitato diverse reazioni. Alcune (estreme) in cui si parla addirittura di “copia” di un’altra canzone, ben più nota: quella che Shakira ha “dedicato” (per utilizzare un eufemismo) all’ex marito Piqué. Si tratta di “Brzp Music Session, Vol.53”, che attualmente conta più di 943milioni di streams su Spotify.

I commenti del web

Nonostante alcune parti sembrino un esplicito riferimento all’ex moglie Chiara Ferragni, come riportato da Vanity Fair, Fedez a La Stampa aveva chiarito: “Quello che ho scritto sarà un po’ cattivo, ma non inelegante. Racconta un pezzo della mia vita ma non è una roba alla Shakira”, le sue parole. Poi aveva aggiunto: “Di aver scritto le barre più educate e precise che si potessero fare rispetto al rapporto fra me e Chiara. Nei suoi confronti voglio esprimere solo e unicamente rispetto, perché non ho nulla da dire ed è giusto così. Non ho certo intenzione di buttare mer*a sulla madre dei miei figli Leone e Vittoria. Certo, lo stesso non vale per chi le è stato attorno. Su di loro non ho pietà e non avrò nessuna pietà”. 

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Il confronto con la canzone di Shakira

Ma per qualcuno (anzi più di qualcuno) la canzone assomiglierebbe molto alla revenge song di Shakira. Per i temi e i modi utilizzati, ma anche per la melodia. “A me sembrano uguali”, scrive un utente su Twitter (o X). E ancora altri commenti simili: “Più la sento e più mi ricorda Shakira ma che dite è tornato Fedez, a me sembra copiata”, “La canzone di Fedez è un plagio di quella di Shakira”.

Effettivamente – come si può ascoltare dal confronto che alcuni utenti hanno realizzato sui social – la somiglianza c’è. Ma bisogna andare con i piedi di piombo quando si parla di “plagio”. La normativa riguardante il diritto d’autore e altri diritti connessi al suo esercizio, infatti, è molto complessa. Soprattutto non è questa la sede indicata per approfondire l’argomento. Ma è bene sottolineare almeno un aspetto.

 Come riportato dal sito di informazione e consulenza legale “laleggeperuttti.it”, infatti, specialmente per quanto riguarda la musica leggera, il “plagio” non si configura semplicemente per una somiglianza della melodia. “Con riferimento alla melodia ci si deve riferire non solo alla mera successione di note, ma anche ai tempi di tale successione ed alle accentuazioni poste sulle singole note: cioè al ritmo, quale elemento anch’esso inevitabilmente costitutivo della melodia. In forza di questi principi, non può sussistere un plagio quando, nonostante vi sia una somiglianza tra i brani in lite, la canzone ritenuta oggetto di plagio non presenti a sua volta, rispetto alle canzoni precedenti, un’originalità melodica necessaria per la tutela del diritto d’autore”, si legge. Dunque atttenzione a parlare di “plagio” se non vi è un effettivo riconoscimento di tale illecito. 

Fonte : Today