Birkenstock, la battaglia legale per la suola

L’ennesimo tentativo andato in fumo. Anche la Corte di cassazione tedesca ha negato la possibilità che Birkenstock registri il disegno della suola delle sue calzature come un proprio marchio di fabbrica, dando ragione all’azienda italiana Rafting Goldstar.

Si chiude di fatto in questa maniera una vicenda iniziata nove anni fa, che ha visto sempre dalla parte della ragione la società tricolore, oggi parte del gruppo Silver1 guidato da Elvio Silvagni. In particolare, si sono espressi a favore della realtà italiana l’ufficio tedesco dei brevetti e dei marchi nel dicembre 2017, il tribunale dell’Aja nel marzo 2018, la corte di giustizia europea nel settembre 2018, il tribunale ordinario di Milano nell’ottobre 2020, il tribunale di Parigi e la corte d’appello di Parigi nel gennaio 2021, il tribunale federale tedesco dei brevetti nel marzo 2023 e nuovamente l’ufficio tedesco dei brevetti e dei marchi nel settembre 2023.

L’ultimo ricorso in ordine di tempo, quello presentato da Birkenstock presso la corte di cassazione tedesca, si basava secondo una nota diramata da Rafting Goldstar solo su un presupposto vizio procedurale, dichiarato non sussistente dalla corte. Quest’ultima, che ha peraltro condannato la società tedesca a pagare le spese legali, ha nel dettaglio spiegato nel dispositivo di non aver “riconosciuto nella configurazione del disegno contestato delle variazioni caratteristiche o notevolmente superiori alla norma o alla consuetudine del settore”.

La sentenza ha soddisfatto l’amministratrice delegata di Goldstar Margherita Montanari. “Questo – ha dichiarato – è solo l’ultimo, ennesimo, pronunciamento positivo di un tribunale a favore della nostra azienda. Si tratta della definitiva conferma dell’integrità delle nostre pratiche commerciali e dell’originalità e dell’identità rappresentate dal nostro marchio. Tutti i ricorsi di Birkenstock per registrare il disegno della suola come marchio di fabbrica sono stati respinti in tutti i tribunali europei coinvolti: abbiamo dimostrato che si tratta di una suola che utilizziamo da 40 anni in modo del tutto legittimo”.

Fonte : Wired