Richard Linklater è un regista che ha spesso trattato il tema del tempo, da Slacker alla trilogia di Prima dell’alba, oltre a Boyhood, che segue letteralmente la crescita del suo protagonista Mason e del suo interprete Ellar Coltrane. Una carriera che Linklater non ha alcuna intenzione di concludere nemmeno quando sarà anziano.
Anche il suo ultimo progetto, l’adattamento del musical di Stephen Sondheim, Merrily We Roll Along, tratta questo tema, perché è il racconto del deterioramento di un’amicizia lunga vent’anni fra tre creativi e con una caratteristica particolare: la storia è narrata al contrario, partendo dalla fine dell’amicizia e arrivando al motivo del peggioramento e le cose che li accomunavano.
“È il tipo di cosa a cui ho pensato molto per tutta la vita: cosa potrebbe cambiarmi? […] Si può cambiare, la personalità non è fissa” ha dichiarato il regista al New York Times. D’altronde, Linklater vede il proprio futuro nel cinema anche oltre la soglia dei 90 anni:“Mi vedo a fare un film quando avrò 94 anni. Lo penso davvero. Andrò avanti, cercherò di rimanere in forma, di essere sano, sperando di avere fortuna. Ma stiamo raccontando una storia che si svolge nell’arco di vent’anni ed è davvero importante, per far funzionare questa storia, che si senta il passare degli anni. Questo era Boyhood. Dovevi sentire la vita passare. E questo film riguarda l’amicizia a lungo termine, come la vita tratta le persone e come cambia nel corso di vent’anni. Tutti quelli coinvolti lo fanno perché ci tengono, quindi dobbiamo solo supporre che continueranno ad avere a cuore il progetto per altri 10, 15, 16 e 17 anni. Si giudica la gente in base a questo”.
E se qualcosa andasse storto? Linklater non ha dubbi:“In qualche modo mi adatterei, o affiderei semplicemente tutto a qualcun altro. Affronterò la situazione quando accadrà. Voglio dire, qual è l’alternativa? Penso regolarmente alla morte. Ma poi ho anche questo lato che si aspetta di vivere la vita fino in fondo”. Pochi giorni fa, Richard Linklater ha accusato Hollywood e l’industria cinematografica americana in generale che spesso evita di inserire nelle trame delle scene di sesso.
Se avete intenzione di immergervi in un ripasso del cinema di Linklater, recuperate la recensione di Boyhood.
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Fonte : Everyeye