Euro 2024, alla scoperta della Polonia: calendario partite, convocati, possibili sorprese e pronostici

Un autobus preso “al volo”, con il mezzo già in movimento verso la Germania, ed un girone complicato. Ma la Polonia non punta solamente a fare presenza, pronta a far valere la sua solidità ed a sfruttare le incertezze di chi condivide con i biancorossi il Girone D. Sarà indubbiamente l’esperienza nei campionati continentali a costituire il punto di forza delle “Aquile Bianche”, visto che il 90% del roster nella kermesse tedesca proviene da giocatori che non militano nella massima serie polacca. L’esordio avverrà il pomeriggio del 16 giugno al Volksparkstadion di Amburgo contro i Paesi Bassi, poi il trasferimento a Berlino in occasione della sfida del 21 giugno all’Austria che avrà come location l’Olympiastadion, quindi la chiusura della fase eliminatoria al Signal Iduna Park di Dortmund, contro i vicecampioni del Mondo della Francia il pomeriggio del 25 giugno.

La storia

Tutt’altro che densa di soddisfazioni la campagna continentale della Polonia, che fino all’edizione del 2008 non era mai riuscita a qualificarsi alla fase finale, sebbene a cavallo degli anni ‘70 ed ‘80 sia stata in grado di ritagliarsi uno spazio di tutto rispetto nel panorama internazionale grazie ai due bronzi iridati (nel 1974 e nel 1982, estromessa dalla finale proprio dalle nazionali che poi vinsero la Coppa, ovvero Germania Ovest e Italia) ed agli ottavi di finale del 1986. Il miglior risultato agli Europei è datato 2016, edizione chiusa senza sconfitte con due vittorie e un pari nel girone eliminatorio, vittoria ai rigori contro la Svizzera e sconfitta ai calci di rigore nei quarti di finale contro il Portogallo che poi alzerà il trofeo. L’ultima competizione internazionale disputata sono i Mondiali di Qatar 2022, in cui ha affrontato entrambe le finaliste: l’Argentina nella fase a gironi (chiusa dietro l’Albiceleste) e la Francia agli ottavi, che si è imposta 3-1.

Come si è qualificata

Cammino tortuoso, quello dei biancorossi, che in trasferta hanno pagato pegno contro Repubblica Ceca, Moldavia ed Albania, rischiando di compromettere la qualificazione. Con il terzo posto nel Girone E, concluso a 11 punti, il pass per la Germania è arrivato nei play-off della scorsa primavera, con tanto di epilogo thrilling. Goleada con l’Estonia nella semifinale, lotteria dei calci di rigore dopo lo 0-0 nei 120’ con il Galles, dove a risultare decisive sono le cinque trasformazioni su cinque dei polacchi e l’errore di Daniel James nel quinto penalty a disposizione degli avversari.

L’allenatore

Michał Probierz, 52 anni, è in carica da meno di un anno. La sua nomina è stata a tutti gli effetti una promozione dalla nazionale Under 21, generata dai cattivi risultati ottenuti dalla formazione biancorossa nelle prime cinque partite qualificazione a Euro 2924, che hanno coinciso con tre sconfitte. La sua carriera è legata a doppio filo con la sua nazione d’origine, avendo in passato allenato sempre in patria (con l’unica variazione sul tema costituita dalla parentesi alla guida dell’Aris Salonicco) ed avendo anche conquistato un doppio “doble” – Coppa di Polonia e SuperCoppa – prima con il Jagiellonia ed a distanza di dieci anni con il Cracovia. Ha schierato la Polonia puntando sulla difesa a tre, con un 3-5-2 flessibile, che ha visto anche l’avanzamento di un centrocampista tra le linee in appoggio al tandem d’attacco.

Le stelle

Citare Robert Lewandowski è naturale. Recordman di presenze con la maglia delle aquile bianche e di reti realizzate (ben 82), alla soglia dei 36 anni continua ad essere uno degli attaccanti più decisivi dell’intero panorama mondiale come testimonia il 13° anno consecutivo concluso segnando più di venti reti in stagione sommando tutte le competizioni giocate con la maglia dei club a cui ha appartenuto. La solidità tra i pali è garantita da Szczesny, più di 400 presenze in carriera tra Premier League e Serie A, in difesa si attende la definitiva consacrazione di Jakub Kiwior, passato la scorsa estate dallo Spezia all’Arsenal per 25 milioni di euro mentre le chiavi del centrocampo saranno affidate al partenopeo Piotr Zielinski. Ma attenzione a Sebastian Szymanski: quest’anno ha fatto faville al Fenerbahce salendo in doppia cifra nei gol fatti e sfiorando i venti assist, elemento che potrebbe conferire quel tocco di imprevedibilità che spesso latita nella manovra polacca.

Fonte : Today