Euro 2024, alla scoperta della Slovenia: calendario partite, convocati, possibili sorprese e pronostici

Obiettivo prima vittoria agli Europei, e poi chissà. Un girone scomodo non pone sicuramente la Slovenia tra le principali candidate al passaggio alla fase ad eliminazione diretta, ma c’è comunque l’esigenza di rompere il ghiaccio dopo la scena muta dell’ultima partecipazione alla rassegna continentale. Ci sarà ancora la Danimarca, già incrociata nella pool di qualificazione per la Germania (subito all’esordio, il 16 giugno alla MHPArena di Stoccarda), poi il derby con la Serbia (il 20 giugno all’Allianz Arena di Monaco di Baviera) e quindi l’incrocio con i favoritissimi vicecampioni in carica dell’Inghilterra, a Colonia il 25 giugno. Asticella piuttosto alta, pertanto, da provare a scavalcare facendo ricorso al collaudato 4-4-2 di mister Kek ed anche al fattore sorpresa, considerando che non di rado la prima fase ha regalato sorprese promuovendo squadre dall’identità chiara e ben organizzate sul rettangolo di gioco.

La storia

La nascita della nazionale, prima accorpata all’ex Jugoslavia, risale all’inizio degli anni ‘90, ma per avere dignità internazionale la Slovenia ha dovuto attendere una decina d’anni, nel corso dei quali ha mancato l’accesso ad Europei ‘96 e Mondiali ‘98. La prima, ed unica, partecipazione alla rassegna continentale ha preso forma nel 2000, arrivata superando allo spareggio l’Ucraina. Passerella non troppo fortunata, con l’ultimo posto nel Gruppo C maturato dopo due pareggi contro Serbia e Norvegia ed il k.o. con la Spagna. Non andò meglio ai Mondiali del 2002 (tre sconfitte con Paraguay, Spagna e Sudafrica) e del 2010, con la consolazione della prima vittoria nella kermesse iridata (1-0 all’Algeria) insufficiente però a schivare terzo posto nel raggruppamento ed eliminazione al primo turno.

Come si è qualificata

L’esame qualificazione ad Euro 2024 è stato brillantemente superato, chiudendo la Pool H in testa a 22 punti a pari merito con la Danimarca, ma finendo sulla piazza d’onore per gli scontri diretti sfavorevoli. Due le sconfitte nel cammino, contro i biancorossi ed in Finlandia, pienamente compensate da un percorso quasi impeccabile tra le mura amiche dove sono arrivate le vittorie con Kazakistan, San Marino, Irlanda del Nord (tutte e tre battute anche in trasferta), Finlandia e l’1-1 con la Danimarca, con il visto d’ingresso per la Germania timbrato in occasione dell’ultima giornata – lo stesso giorno dell’Italia – senza ricorrere alla lotteria dei play-off.

L’allenatore

​Da cinque anni e mezzo la Slovenia sta vivendo il Matjaž Kek-bis. Il 63enne tecnico ha gravitato parecchio nell’orbita della Federazione, dove è approdato nel 2006 come tecnico dell’Under 15 e poi dell’Under 16, dopo aver conquistato due scudetti in qualità di timoniere della squadra della sua città. Il primo impegno nella nazionale A risale a gennaio 2007, con la seconda qualificazione ai Campionati Mondiali (estromettendo la Russia agli spareggi nell’edizione 2010) ed il successivo flop della mancata partecipazione agli Europei 2012. Nei successivi cinque anni arrivano i risultati lusinghieri con il Rijeka, con cui vince un titolo, una coppa nazionale e la Supercoppa croata. Quindi, il secondo mandato come ct sloveno, a novembre 2018, con la mancata partecipazione ad Euro 2021 ed a Qatar 2022 ma anche con la promozione nella Lega B di Nations League ed il pass per l’attuale rassegna continentale.

Le stelle

Le due certezze della Slovenia sono collocate in posizioni di campo opposte. Tra in pali, infatti, spicca la presenza di Jan Oblak, da dieci anni guardiano dell’Atletico Madrid (con cui ha vinto anche un titolo spagnolo ed un’Europa League) e per cinque volte votato miglior portiere della massima serie iberica. L’altro è Benjamin Sesko, ventunenne attaccante del Lipsia che nonostante un impiego part-time (poco più di 2000 minuti in campo) si è distinto realizzando ben 18 reti divenendo comprensibilmente un interessante uomo mercato da una cinquantina di milioni di valutazione complessiva. Dovrebbe trovare collocazione nell’undici iniziale anche la coppia dell’udinese formata da Bijol e Lovric – il primo nella retroguardia, il secondo a centrocampo – mentre suscita particolare curiosità la convocazione di Josip Ilicic. I problemi personali che ne hanno interrotto prematuramente la carriera in Serie A sembrano alle spalle: ha chiuso la stagione al Maribor con 9 reti e 12 assist, e nonostante i 36 anni, i lampi di classe che lo hanno contraddistinto potrebbero davvero rappresentare un valore aggiunto, in una squadra che probabilmente difetta proprio di fantasia.

I convocati

Portieri: Jan Oblak (Atletico Madrid), Vid Belec (APOEL Nicosia), Igor Vekic (Velje Boldklub), Matevz Vidovsek (Olimpia Lubiana).

Difensori: Jaka Bijol (Udinese), David Brekalo (Orlando City), Vanja Drkusic (FK Sochi), Zan Zaletel (Viborg), Mina Blazic (Lech Poznan), Jure Balkovec (Alanyaspor), Erik Janza (Gornik Zabrze), Petar Stojanovic (Sampdoria), Zan Karnicnik (Celje).

Centrocampisti: Timi Max Elsnik (Olimpia Lubiana), Adam Gnezda Cerin (Panathinaikos), Jon Gorenc Stankovic (Sturm Graz), Tomi Horvat (Sturm Graz), Jasmin Kurtic (Südtirol), Sandi Lovric (Udinese), Benjamin Verbic (Panathinaikos), Miha Zajc (Fenerbahce), Adrian Zeljkovic (Spartak Trnava), Nino Zugelj (Bodo/Glimt).

Attaccanti: Zan Celar (Lugano), Josip Ilicic (Maribor), Jan Mlakar (Pisa), Benjamin Sesko (Lipsia), Andraz Sporar (Panathinaikos), Zan Vipotnik (Bordeaux), Luka Zahovic (Pogon Szczecin).

Fonte : Today