Tre ragazzini di 14, 16 e 17 anni sono stati fermati con l’accusa di tentato omicidio aggravato in concorso per la maxi-rissa scoppiata nella notte tra il 1° e il 2 giugno a Cantù, provincia di Como. Oltre 60 persone coinvolte e tre feriti gravissimi: questo il bilancio delle violenze esplose intorno alle 3 del mattino nella piazza principale della cittadina con colpi di bottiglie e lanci di transenne.
Stando agli accertamenti dei carabinieri e degli agenti della polizia locale i tre minorenni avrebbero partecipato alla rissa tenendo fermi e dando calci agli aggrediti mentre un altro, maggiorenne, li feriva col coltello. L’uomo è stato identificato e ora i carabinieri lo stanno cercando, mentre i tre ragazzini sono già stati trasferiti nel carcere minorile con l’accusa di tentato omicidio aggravato in concorso.
Cagliari, lite in un locale: Fabio Piga ucciso con una coltellata al petto
Tra i feriti, due uomini sono ricoverati in prognosi riservata mentre un terzo, accoltellato, ha firmato per uscire dall’ospedale nonostante le ferite riportate. Dalle indagini è emerso che i tre minorenni risultano legati ad alcune baby gang locali già responsabili di altri episodi di violenza. Gli accertamenti proseguono con il vaglio delle testimonianze e la visione dei sistemi di videosorveglianza. Dai primi accertamenti sembra che la lite sia scoppiata per futili motivi, aggravati probabilmente dall’abuso di alcol.
“Tolleranza zero anche per i minorenni”
Per lunedì 3 giugno è stato intanto convocato il comitato provinciale per la sicurezza. “Parteciperò alla riunione. Faremo il punto della situazione su Cantù e su altre realtà del territorio lariano che meritano da subito un’azione tempestiva tesa a garantire la sicurezza e l’incolumità dei cittadini”, ha fatto sapere il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni. “Massimo sostegno agli investigatori, nessuna tolleranza per i delinquenti anche se sono minorenni”, ha aggiunto il vicepremier Matteo Salvini.
Fonte : Today