Patrizia, Bianca e Casian travolti dal fiume: l’esame e poi la tragica gita, individuato il segnale di un telefono

Sono andate avanti per tutta la notte le operazioni dei vigili del fuoco per la ricerca dei tre ragazzi che nella giornata di ieri, venerdì 31 maggio, sono stati travolti dalla piena del fiume Natisone, a Premariacco, in provincia di Udine. Stanotte sono state effettuate ricognizioni aeree con droni sulle aree di ricerca e operazioni a terra da personale del Corpo nazionale esperto in soccorsi fluviali. Al momento il dispositivo di soccorso messo in campo dal Corpo nazionale conta 40 tra specialisti sommozzatori, soccorritori fluviali giunti da tutti i Comandi della regione, dronisti, topografi, team speleo e l’elicottero del reparto volo di Venezia. Istituita una Unità di Comando Locale (UCL) sul posto per il coordinamento dell’intervento. Nella mattina di oggi, sabato 1° giugno, è stato rilevato il segnale di un telefono di uno dei tre ragazzi: il dispositivo ha agganciato una cella telefonica nei dintorni. I soccorritori hanno individuato un “punto di ricerca importante”, come sottolineato a UdineToday, da Giorgio Basile, comandante provinciale del corpo dei vigili del fuoco.

Travolti dal fiume: chi sono i ragazzi dispersi

Nelle ultime ore sono state diffuse anche le generalità dei tre giovani dispersi. Si tratta di Patrizia Cormos, 20 anni, nata in Italia a Colleferro in provincia di Roma, residente a Basaldella di Campoformido. Gli altri due sono un’altra ragazza di origine romena e residente nel Paese balcanico, la 23enne Bianca Doros, i cui genitori abitano a Udine, e un ragazzo di 25 anni, Cristian Casian Molnar, sempre originario della Romania e residente in Austria.

I tre amici erano andati al fiume per fare una passeggiata all’aria aperta dopo che una delle ragazze aveva sostenuto un esame all’Accademia di Belle Arti. Un dettaglio rivelato all’Ansa dai parenti di Patrizia, che ieri mattina aveva partecipato a una difficile sessione di test in Modellazione in 3D, per poi accettare l’invito dell’amica Bianca, in visita per qualche giorno in Italia, a fare un giro in auto con il fidanzato. Quando sono giunti lungo il Natisone, il cielo era incredibilmente sereno dopo tante ore di pioggia e l’accesso al greto era facile e completamente asciutto, così come il percorso che conduce alla collina che sorge al centro del letto del torrente. 

Cosa è successo

I tre ragazzi sono dispersi dalle 13.30 di ieri. Bloccati su uno scoglio, i tre sono stati trascinati dall’onda di piena all’arrivo sul posto delle prime squadre di soccorritori che li stavano per raggiungere. Alle ricerche hanno partecipato anche l’elicottero del servizio sanitario regionale e i tecnici della stazione di Udine del Soccorso Alpino. Intorno alle 15.30 di ieri due operatori sono stati imbarcati sull’elicottero della Protezione civile per sopralluoghi lungo il fiume dall’alto, mentre alle 16.30 è stata richiesta la disponibilità di altri due tecnici per eventuale imbarco sul secondo elicottero dell’elisoccorso regionale in caso di operazioni di recupero con il verricello. Da quel momento sono iniziate le ricerche a tutto campo, ma dei giovani nessuna traccia.

Nel momento in cui scriviamo, a quasi 24 ore dalla loro scomparsa, la possibilità di trovarli ancora in vita sono sempre più vicine allo zero, sia per la velocità dell’acqua, sia per l’ipotermia. Gli esperti sono persuasi che il fiume possa “restituire” i corpi dei ragazzi perché il Natisone ha quello che è stato definito un carattere torrentizio estremo: a piene improvvise, come quella di ieri, fa seguito uno “sgonfiamento” altrettanto repentino, con portate d’acqua che improvvisamente si fanno esigue.

Fonte : Today