Chico Forti racconta l’incontro con il ‘Comandante’ e la visita alla madre: “Accolto come un re”

Dopo aver scontato 24 anni di carcere a Miami per l’omicidio di Dale Pike, per il quale è stato condannato all’ergastolo nonostante si sia sempre dichiarato non colpevole, Chico Forti è stato trasferito in Italia dove è stato accolto “come un re”. Sia nel penitenziario di Verona che in quello di Rebibbia, ha raccontato il 65enne al programma Cinque Minuti ideato e condotto da Bruno Vespa.

“Quando sono arrivato in carcere mi hanno detto: ‘C’è il comandante che ti vuole parlarle’. Pensavo che fosse un agente della penitenziaria ma invece il primo che mi si è presentato è stato Schettino (l’ex comandante della Costa Concordia detenuto a Rebibbia), il quale mi ha detto: “Chico, sei il mio eroe”.

“Come una star”

Il trattamento riservato a Chico Forti nelle carceri italiane ha già suscitato non poche polemiche, non solo tra i detenuti ma anche tra le varie associazioni che si occupano di carceri come Sbarre di Ferro, irritazione provata a quanto pare anche negli Stati Uniti (ne abbiamo parlato qui).

“Come una star”: è polemica sul trattamento riservato a Chico Forti nel carcere di Verona

Dal rientro sul Falcon dell’aeronautica militare al permesso per andare a visitare l’anziana madre ottenuto subito dopo. Poi quella spaghettata con le cozze preparata dal suo compagno di cella e quella foto scattata con il deputato di Fratelli d’Italia, Andrea Di Giuseppe. La visita alla mamma 96enne gli ha dato “forza ed energia”, ha raccontato (vedi foto sotto). ‘Farò tutto il possibile per aspettarti’, gli aveva promesso la madre nel 2008, l’ultima volta che l’aveva vista, e così è stato.

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I 24 anni nel carcere di Miami

Chico Forti spiega di essere riuscito ad andare avanti solo nella convinzione della sua innocenza e di non aver mai pensato all’ergastolo. Piuttosto ha affrontato la detenzione negli Stati Uniti “giorno per giorno”, perché “se non credi in te o ti suicidi o cambi la vita”. Ha dichiarato di essere stato “congelato per 24 anni, ma la mia voglia di vivere non è cambiata”.

Chico Forti è innocente?

Poi ha raccontato del suo rientro in Italia. “Tra il carcere di Miami e quello di Verona c’è una differenza enorme. Quello di Miami è basato sulla punizione ed è un luogo dove sei continuamente umiliato, mentre qui ho conosciuto valori umani come i rapporti e il rispetto, che non ritrovavo da 24 anni”. Ricorda ancora quella telefonata del 1° marzo dalla Casa Bianca “che ha scombussolato il mio penitenziario. La prima persona che mi parlò fu l’ambasciatrice italiana a Washington la quale mi disse che era con Biden e il primo ministro italiano. Poi parlai con Giorgia Meloni, la quale mi disse: Siamo finalmente riusciti a convincerlo, torni a casa”.

Fonte : Today