TikTok vuole creare un algoritmo solo per gli Stati Uniti

Da oramai qualche mese TikTok sta lavorando per creare una versione dell’algoritmo di raccomandazione riservato esclusivamente ai suoi 170 milioni di utenti negli Stati Uniti. A rivelarlo è Reuters, che riferisce che fonti certe hanno riferito che la compagnia è intenzionata a dividere il suo codice sorgente per rilasciare un algoritmo che operi in maniera del tutto indipendente da ByteDance, così da convincere i legislatori statunitensi a fare un passo indietro rispetto al ban del social. Un progetto a cui, a quanto pare, la compagnia avrebbe cominciato a lavorare già dallo scorso anno, e che potrebbe richiedere ancora molti mesi di lavoro prima del rilascio effettivo dell’algoritmo. Ammesso che queste rivelazioni siano vere.

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Dopo la pubblicazione di Reuters, infatti, la piattaforma ci ha tenuto a sottolineare che la notizia rilasciata “è fuorviante e sostanzialmente inesatta”. “Come abbiamo affermato nella nostra istanza in tribunale – si legge in un post su X condiviso da uno degli account ufficiali di TikTok – la ‘dismissione qualificata’ richiesta dalla legge per consentire a TikTok di continuare a operare negli Stati Uniti semplicemente non è possibile: né commercialmente, né tecnologicamente, né legalmente. E certamente non entro i 270 giorni richiesti dalla legge”.

A rafforzare la posizione della compagnia è arrivata anche la dichiarazione del portavoce Michael Hughes che, in un’email inviata a The Verge, ha affermato: “Mentre abbiamo continuato a lavorare in buona fede per salvaguardare ulteriormente l’autenticità dell’esperienza di TikTok, è semplicemente falso suggerire che questo lavoro faciliterebbe la cessione o che la cessione è anche solo una possibilità”. Insomma, secondo Hughes, il progetto della divisione del codice sarebbe da considerare “falso al 100%”, nonostante i redattori di Reuters abbiano dichiarato di essere più che convinti di quanto pubblicato. La verità, quindi, potrebbe stare nel mezzo. D’altronde, sappiamo bene che TikTok sta cercando in ogni modo possibile di contrapporsi alla legge statunitense che le richiede di essere venduta per evitare un ban dal paese. E l’ipotesi di un algoritmo separato da quello cinese non stupirebbe affatto.

Fonte : Wired