Agrumeto di Capodimonte, la Soprintendenza blocca i lavori: “Ha più di 70 anni”. Il Comune: “Abbattimenti in regola”

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La Soprintendenza ha chiesto alla Città Metropolitana di bloccare i lavori sull’agrumeto: “Va verificato l’interesse storico”. Il Comune di Napoli: “Abbattimento autorizzato dagli agronomi, gli alberi erano ammalati”

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La Soprintendenza per i Beni Culturali di Napoli blocca i lavori sull’agrumeto di Capodimonte: “Ha più di 70 anni, va verificato l’interesse culturale”. L’agrumeto, che sorge all’esterno del Bosco di Capodimonte, è di proprietà della Città Metropolitana. Abbandonato al degrado, dopo vari bandi andati deserti, lo scorso anno, l’ex provincia l’ha affidato in comodato oneroso ad un privato: una concessione di 4 anni più 4. Nelle ultime settimane, però, è scoppiata la polemica sull’abbattimento di alcuni alberi presenti all’interno del bosco. Le associazioni dei cittadini sono scese in piazza a protestare per chiedere di salvare l’agrumeto, che secondo i loro studi, avrebbe un valore storico e sarebbe già presente nelle raffigurazioni del Duca di Noia. La titolare della concessione ha spiegato che gli alberi sarebbero stati abbattuti perché ammalati.

La Soprintendenza blocca i lavori: “Valutare l’interesse culturale”

La Soprintendenza ai Beni Culturali, con una nota del 22 maggio scorso indirizzata alla Città Metropolitana, è intervenuta sulla questione, dopo una segnalazione della consigliera municipale Giuliana De Lorenzo, ed ha deciso di vederci chiaro, ordinando di “sospendere immediatamente l’esecuzione di qualsiasi opera non autorizzata da questa Soprintendenza”. In pratica, ritiene che il parere della Soprintendenza sia obbligatorio. Mentre il consigliere metropolitano, Rosario Andreozzi, delegato all’Ambiente, ha chiesto alla Città Metropolitana l’accesso agli atti e di fermare nel frattempo le attività sul fondo, in attesa della conclusione dei controlli.

Ma cosa scrivono i funzionari del ministero della Cultura?

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Il cespite in questione essendo di proprietà pubblica è tutelato ope legis ai sensi dell’articolo 10 del Decreto Legislativo 42 del 2004, pertanto, in base ai disposti dell’articolo 21 del richiamato Codice dei beni Culturali e del paesaggio, l’esecuzione di opere e lavori di qualunque genere su beni culturali è subordinata ad autorizzazione del Soprintendente. Così come è subordinata ad autorizzazione la concessione in uso o locazione del bene a terzi ai sensi dell’articolo 57 bis del Decreto legislativo 42 del 2004. Si invita pertanto codesta amministrazione a fornire chiarimenti in merito ai fatti denunciati nonché a sospendere immediatamente l’esecuzione di qualsiasi opera non autorizzata da questa Soprintendenza. Si ricorda infine la necessità di sottoporre a verifica dell’interesse culturale il bene in questione, avente più di 70 anni, così come previsto dall’articolo 12 del decreto legislativo 42 del 2004.

Il Comune: “Abbattimenti autorizzati”

Ma gli abbattimenti erano autorizzati? La questione investe anche il Comune di Napoli, che, tramite l’assessorato al Verde dà le autorizzazioni per gli interventi sugli alberi.

“Il fondo – spiega l’assessore al Verde, Vincenzo Santagada a Fanpage.it – è di proprietà della Città Metropolitana, che ha concesso il bene ai privati. Al Comune è arrivata una perizia tecnica eseguita sugli alberi dagli agronomi privati. È stato eseguito il sopralluogo dell’agronomo del servizio verde che ha autorizzato l’abbattimento. È stato accertato, quindi, che gli alberi abbattuti recentemente erano ammalati”.

L’istanza era stata presentata il 4 aprile scorso, secondo quanto ricostruito, sono state richieste delle integrazioni. È stato fatto un sopralluogo il 19 aprile. Al termine degli accertamenti, il Comune di Napoli ha rilasciato “il nulla osta all’abbattimento di 20 alberi dell’agrumeto di via Bosco di Capodimonte”, dopo aver preso atto della conformità degli atti e fatto salvo l’interesse di terzi. Tra questi, un pioppo nero, una decina di aranci, un fico, un nespolo, che erano presenti nell’agrumeto.

Al momento, non è stato stabilito se l’agrumeto risalga all’epoca dei Borbone. Tuttavia, a quanto appreso da Fanpage.it, la perizia tecnica ha ritenuto che gli alberi fossero ammalati e andassero abbattuti.

Andreozzi: “Chiesti atti e verifiche”

Sulla vicenda interviene il consigliere metropolitano Rosario Andreozzi, delegato ad Ambiente, Forestazione, Biodiversità, che chiede:

“urgentemente di relazionare a tal proposito, mettendo a conoscenza il sottoscritto dell’iter seguito per addivenire all’affidamento del bene ed alle modalità di gestione del contratto stesso. In particolare si chiede di sapere come mai, pur in presenza di offerte di acquisto documentate, non si è dato seguito a quanto previsto dal Piano di Alienazione 22/23/24 approvato dal Consiglio, e perché il bene in oggetto è stato concesso in locazione. Si chiede, in oltre, di sapere quale siano state le modalità autorizzative che hanno portato all’abbattimento di svariate specie arboree oggetto di tutela”. Il consigliere chiede, infine, “nell’esclusivo interesse di salvaguardia del patrimonio dell’Ente e dei diritti della cittadinanza l’urgente adozione degli eventuali provvedimenti in autotutela al fine di scongiurare ulteriori ed irreparabili danni per la collettività”.

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Fonte : Fanpage