Un viaggio negli Stati Uniti e bottiglie di vino pregiato. Tanto sarebbe bastato a un graduato dei carabinieri per infrangere ogni regola e passare a imprenditori amici informazioni ottenute grazie al proprio incarico. Nei guai è finito il comandante della compagnia dei carabinieri di Prato, il tenente colonnello Sergio Turini. Originario di Pisa, 55 anni, Turini è stato arrestato con l’accusa di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e accesso abusivo al sistema informatico, in esecuzione di una misura cautelare del gip del tribunale di Firenze Anna Liguori, su richiesta della procura antimafia di Firenze. Risulta indagato anche per peculato, omessa denuncia di reato all’autorità giudiziaria e per omissione di atti di ufficio.
Indagati anche un imprenditore tessile e un titolare di un’agenzia di investigazioni private, finiti agli arresti domiciliari. I provvedimenti sono stati eseguiti dal Ros dei carabinieri nelle province di Prato e Torino, con il supporto dei locali comandi provinciali dei carabinieri.
Secondo l’accusa Turini avrebbe approfittato del suo ruolo “ponendo in essere plurimi atti contrari ai doveri d’ufficio, consistiti anche in accessi abusivi alla banca dati delle forze di polizia”. In cambio avrebbe ottenuto “ricompense” di vario tipo: il pagamento di un viaggio negli Usa per il figlio del valore di oltre 5mila euro, tre bottiglie di vino pregiato del valore di oltre 1.800 euro. Almeno 99 gli accessi segnalati alle banche dati. Il graduato si sarebbe poi attivato, presso altri uffici pubblici, per conoscere lo stato di vari procedimenti amministrativi che interessavano gli imprenditori amici.
Il Comando generale dei carabinieri ha avviato le procedure di trasferimento dell’ufficiale arrestato e “potrebbe avviare le procedure per l’eventuale allontanamento dall’Arma”.
Fonte : Today