Bon anniversaire monsieur Sinclar. La leggenda della dance internazionale ha compiuto 55 anni lo scorso 10 maggio, e quale modo migliore di festeggiare se non con un nuovo brano da portare in pista! E’ uscito nel giorno del suo compleanno Digane, nato dalla collaborazione con Sofiya Nzau. Superstar da centinaia di dischi di platino e oro, Sinclar non si ferma mai, anzi, arricchisce continuamente la sua musica con nuovi incontri. Come quello con la giovane cantante keniota che con la sua straordinaria vocalità e i suoi testi in kikuyu (la lingua della sua terra natale) trasmette vibrazioni ancestrali che fuse al pop elettronico del produttore e deejay francese creano una miscela esplosiva.
Anche se in ritardo buon compleanno. Ho visto che ti hanno svegliato con una tarte à la framboise: è il tuo dolce preferito?
Sì, in generale gli piacciono molto i dolci alla frutta. Ma adoro anche il tiramisù, sgroppino e tiramisù bella accoppiata!
Sul tuo profilo instagram c’è una tua foto con un fiore in bocca: in cosa ti rappresenta in questa fase della tua vita?
Pensi che quando faccio delle foto sia così intellettuale? No, io non sono un intellettuale, sono molto più istintivo! Questa è una foto artistica, per i colori, è qualcosa di bello, come quando guardi un quadro e hai un colpo di fulmine oppure no. Quindi il fiore non ha alcun significato, è solo perché trasmette qualcosa di romantico, di bello, di fresco, di primaverile-estivo.
Il tuo ultimo brano edito è Digane e ha il featuring di Sofiya Nzau: come è nato il progetto e come è stato costruito il video?
Beh, il video…oggi è molto difficile fare i video perché le persone non li guardano più, guardano tutti i social. Quindi è difficile andare in Kenya, incontrare la cantante, fare un safari, scattare delle belle foto, avere delle belle immagini; oggi è difficile trovare soldi da investire nella musica per fare tutto quello che si vorrebbe ed esprimere tutto quello che si vorrebbe esprimere. In questo caso ho chiesto a un’agenzia di lavorare con l’intelligenza artificiale. Bisogna affidarsi un po’ alle nuove tecnologie. In questo pezzo siamo a Mikonos, un’alba o un tramonto a Mikonos, con una crew di ballerini africani ed altri elementi africani, volevo che ci fosse tutto questo. La cosa più importante per me era fare una fusione tra la musica elettronica e la voce di Sofyia che viene dal Kenya e che canta musica tradizionale.
Nel 2012 nel brano Me Not a Gangsta parlavi di rubare ai ricchi per dare ai poveri: per i principi che trasmette la tua musica ti senti un Robin Hood delle idee?
Cerco sempre di lavorare con cantanti che hanno una spiritualità e che trasmettono un messaggio importante attraverso le loro canzoni e credo sia per questo motivo che le canzoni durano nel tempo. Nel caso di Me not a Gangsta precisio che io non sono contro i ricchi, anzi penso che se sei ricco è perché hai lavorato tanto, nella maggior parte dei casi, e hai fatto tanti sacrifici per arrivare dove sei arrivato. Ora, io per esempio, sono rimasto in Francia, pago le tasse, non mi sono esiliato nei paradisi fiscali, ma pago le tasse credendo che poi queste saranno utilizzate bene, per migliorare la qualità di vita dei cittadini, affinché gli ospedali offrano dei servizi migliori, le scuole siano migliori e tutto sia migliore per i bambini e in generale per la vita di tutti.
Borderline è una brano di seduzione, prima cerebrale e poi fisica: è grazie a questa alchimia che si può dire you’re gonna fall through desire?
Sì, quello che succede è che borderline significa camminare su un filo. In una coppia può capitare che tu sei più “sessuale” della tua o del tuo partner e allora provi a coinvolgere l’altra persona nel tuo feticismo, nelle tue fantasie: c’è sempre qualcuno che ama sedurre e vuole portarti con sé nelle sue fantasie. Quando ami qualcuno e quando sei compatibile, si può andare direttamente in fantasie molto erotiche, molto interessanti. Io sono una persona che prova inizialmente un godimento visivo, oculare e mi stimola perché questo piacere oculare/visivo sublima poi quello fisico. Quando sei feticista, quando ami le cose belle, i piedi belli, la lingerie femminile, l’erotismo in generale, hai già un piacere oculare/visivo che ti porta poi verso l’estasi fisica. Per esempio io non amo fare l’amore al buio: ho avuto questo tipo di esperienze magari con donne che non erano state valorizzate da un uomo e che non avevano fiducia in loro stesse. Ci sono anche uomini che non apprezzano una donna troppo femminile, troppo sexy. Io amo sublimare, valorizzare la donna, la sua femminilità, che si veda bella davanti allo specchio, che abbia fiducia in se stessa. E che lasci andare le sue fantasie erotiche, che si senta libera da inibizioni.
Con Annalisa hai lavorato su Sinceramente che è un brano d’amore. E’ difficile cantare i sentimenti nella stagione di Tinder e dei social network?
Diciamo che questi strumenti hanno dato l’opportunità alle persone di pensare che ci può essere qualcosa di meglio altrove. Non si è mai contenti, si pensa a soddisfare i propri bisogni che sono sempre più grandi. Facciamo quindi fatica in generale a goderci il momento, ad apprezzare quello che abbiamo, siamo continuamente sollecitati da immagini sempre più perfette e, di conseguenza, da cose sempre più futili. Oggi i social creano problemi nelle relazioni di coppia perché siamo continuamente stimolati nella seduzione. Viviamo in un mondo-avatar, visivo, dove molte cose, molte immagini sono finte e si pensa che il quotidiano sia insignificante, senza sapore. Abbiamo bisogno di avere sempre di più, di cambiare, e facciamo fatica a costruire una relazione. Io dico che forse a questo punto è più difficile entrare in empatia con il pubblico quando si parla di amore romantico perché c’è chi pensa…forse. Io dico che in Italia scriviamo sempre tante canzoni d’amore e lo sottolineo perché in Francia ci prendono un po’ in giro per questo La bellezza in Italia è cambiata molto: se compariamo Monica Bellucci, Sophia Loren, le donne degli anni ’60-’70 con le ragazze di oggi, vediamo che sono molto diverse, vediamo anche lì l’influenza dei social. Abitiamo un mondo in cui bisogna essere sempre più giovani, sempre più performanti, sempre più ricchi. Ed è sempre una corsa.
Quando Annalisa è venuta nel tuo studio e ti ha chiesto per il brano una atmosfera più oscura e misteriosa cosa hai pensato?
Sai, è stata più un’emozione, ha registrato la canzone con quel pathos e ha voluto ritrovare quell’intensità e nel remix. Io definirei il risultato più dark.
C’è stato il contatto con Geolier? Il fatto che la sua musica sia un mix di Hip Hop e dance ti ricorda il Bob delle origini?
Il solo contatto che ho avuto con Geolier è stato al Festival di Sanremo quando l’ho incrociato per caso in occasione di un’intervista. Non mi ricorda me stesso alle origini perché il mio hip hop era molto gioioso, festivo, adesso l’hip hop è quasi pop, più dark. A me piace il suo modo di rappare, la connessione che crea con la sua città. Adoro Napoli, ci vado da 20 anni, è una città che ama la dance music, è molto calorosa e si mangia bene anche se, va detto, in Italia si mangia molto bene ovunque. Io amo molto anche come si mangia in Puglia e in Sicilia.
Se Annalisa è la Queen e Geolier il King…tu chi sei?
Io sono un saltimbanco, un troubadour, sai, come all’epoca quelle persone che cantavano in strada. Io voglio trasmettere un bel messaggio, essere sempre positivo. Il mestiere di dj è stato spesso associato alla droga, alle sigarette, all’alcol, io voglio sempre parlare del contrario, per me il mio lavoro è danza, musica, comunicazione, energia. Portare sempre un buon messaggio e un buon esempio per le persone che vogliono fare questo mestiere e creare una bella energia tra le persone. Voglio essere un esempio positivo.
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In Sound of Freedom dici che arriva nella vita il momento in cui serve un po’ di relax: è questo il suono della libertà?
Sì, anche se difficile, perché c’è sempre il carpe diem. La libertà è data dai soldi, oggi sei libero quando puoi fare quello che vuoi e quello che vuoi puoi farlo quando hai soldi; e per avere soldi devi lavorare, devi fare sacrifici. Il punto è: quando si fermano i sacrifici? quando trovi l’equilibrio tra il lavorare e il goderti la vita?
Sei stato uno dei primi artisti a contaminare la musica con suoni che venivano dall’Africa, dal Brasile, dai Caraibi: ti senti un pioniere?
No, non un pioniere, io provo a trasmettere solo le culture che mi colpiscono a le persone per le quali potrebbe essere difficile farsi conoscere, entrarci in contatto. Magari tu potresti non amare la musica tradizionale degli altri paesi la prima volta che la ascolti, ma remixata sì, è più facile apprezzarla la prima volta che l’ascolti. Io voglio essere un passaggio, un ponte che porta alla conoscenza delle altre culture. Il primo contatto con una musica tradizionale può essere un pezzo remixato, ma poi a partire da quel pezzo, ti incuriosisci e vuoi scoprire altri pezzi dell’artista e poi scopri altri artisti di quel paese.
E c’è una vibe che più di tutte quando la hai sentita ti ha colpito?
Il Brasile, la musica brasiliana: in Brasile ci sono molte musiche diverse, samba, bossanova…molte musiche diverse, in regioni diverse e che hanno provenienze diverse.
Quali consigli daresti ai giovani djs che vogliono avere successo nel tuo mondo?
Il consiglio che darei è quello di studiare la musica, la sua storia e di essere originali, fare qualcosa di diverso. Se segui le mode, fai quello che qualcun’altro fa già e arriverai sempre secondo; per arrivare primo devi fare qualcosa che non è stata ancora fatta prima.
Cosa puoi dirmi dei tuoi programmi per l’estate?
Beh, il pezzo con Sofya appena uscito e poi ho dei progetti ma non posso ancora svelarli! Quello che posso dirti è che sto lavorando molto. Oggi è importante fare uscire sempre qualcosa di nuovo. In questo ultimo periodo ho lavorato bene anche in Italia, mi piace lavorare coi cantanti italiani e ci riproverò in futuro.
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Fonte : Sky Tg24