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Le patate sono da sempre considerato un alimento povero ma altamente nutriente: questi tuberi, spesso erroneamente consumati in sostituzione delle verdure, sono indicati soprattutto per alleviare i disturbi di stomaco. Scopriamo quante volte a settimana mangiarle in occasione della Giornata internazionale della patata.
La patata è un tubero che appartiene alla famiglia delle piante della specie Solanum tuberosum. Questo tubero è una fonte ricca di carboidrati, ma a differenza della pasta, le patate hanno meno calorie ma un indice glicemico più alto, hanno meno fibre e sono povere di proteine. La pasta, per quanto riguarda i valori nutrizionali, ha più calorie. Le patate sono anche coltivabili in casa, per tutti coloro che hanno il pollice verde. Consumare le patate regolarmente, o comunque inserirle nel nostro piano alimentare, porta diversi benefici al nostro organismo: soprattutto le proprietà antiossidanti delle patate aiuta a ridurre o evitare infiammazioni, infezioni o patologie anche più gravi. Scopriamone i benefici e come inserirle nella dieta in occasione della Giornata internazionale della patata.
Le patate sono carboidrati o proteine
Le patate appartengono alla famiglia delle Solanacee e si possono definire tuberi commestibili. La famiglia a cui appartiene la pianta erbacea è la stessa che proviene dal continente americano e di cui fanno parte peperoni, pomodori e melanzane. Sono ricche di amidi e dunque di carboidrati, mentre da sempre sono ritenute un alimento molto povero per via della scarsezza di proteine, ideale per chi soffre di disturbi di stomaco.
I valori nutrizionali delle patate
Le patate come abbiamo anticipato sono ricche di carboidrati. In 100 grammi di patate si trovano 16 grammi di carboidrati, soprattutto amido; 1,89 grammi di proteine; 2,5 grammi di fibre e 11,4 mg di vitamina C. In totale, la percentuale di carboidrati all’interno dei soliti cento grammi. A 100 grammi di patate corrispondono a 76 kcal.
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I benefici delle patate per lo stomaco e l’intestino
Le patate sono un toccasana per chi soffre di disturbi di stomaco o intestino. Una cattiva digestione, infatti, può provocare acidità di stomaco, reflusso, gonfiore addominale, acido gastrico e flatulenza. Tra gli alimenti che sono indicati per un’alimentazione più sana e adatta a questi periodi di digestioni rallentata o difficili ci sono le patate. Soprattutto le patate bollite, fatte al vapore o anche in microonde, sono povere di proteine e facilmente digeribili: inoltre, essendo ricche di potassio aiutano a guarire da irritazioni gastrointestinali.
Le patate, poi, svolgono anche una funzione preventiva, soprattutto nei casi di persone che soffrono di acidità di stomaco o cattiva digestione. Come da tradizioni, sin dall’infanzia le patate sono consigliate in caso di diarrea o stitichezza, anche durante l’allattamento e in gravidanza. Il tipo di patate utilizzato per contrastare i disturbi intestinali sono pasta gialla. Ovviamente in questi casi è meglio evitare di condire troppo le patate evitando di esagerare con olio e sale.
Come inserirle nella dieta e quante volte si possono mangiare
Secondo quanto dichiarato da numerosi esperti di nutrizione, è consigliabile mangiare le patate una o due volte a settimane, anche considerando che una porzione saziante corrisponde a circa 200 grammi. È importante ricordare che le patate sono carboidrati quindi è bene consumarle al posto della pasta o del pane e non come contorno in sostituzione delle verdure.
Quando non è consigliato consumarle
Le patate sono da evitare quando la loro buccia diventa avvizzita o se il colore di questi tuberi è diventato più scuro rispetto al solito. Le patate poi sono sconsigliate per i pazienti che soffrono di diabete: essendo ricche di amidi, come tali si trasformano in glucosio durante la digestione, risultando poco adatte per persone diabetiche.
Fonte : Fanpage