Viaggi slow: tra arte, natura e devozione, i Sacri Monti del Piemonte

IL SACRO MONTE DI VARALLO – Il percorso è realizzato su uno sperone di roccia che sovrasta la città e che, negli intenti del suo ideatore, il frate francescano Bernardino Caimi, voleva rappresentare una Terra Santa in miniatura. Alla fine del Quattrocento egli fece costruire piccoli edifici rurali, che riproducevano i luoghi di Gerusalemme legati alla vita di Cristo, rievocando al loro interno, con statue e dipinti, gli episodi che vi erano accaduti. All’inizio del Cinquecento, intervenne l’artista valsesiano Gaudenzio Ferrari, che abbellì le cappelle con sculture tridimensionali a grandezza naturale, abbigliate con vesti colorate e persino barbe e capelli veri, inserite in uno scenario affrescato dall’effetto immersivo molto coinvolgente. Gli interventi successivi, sempre ad opera di artisti illustri, tra cui il Tabacchetti, i Fiammenghini, il Morazzone, trasformarono sempre più il Sacro Monte in un percorso di pedagogia spirituale, come una specie di catechismo illustrato da pitture e statue dall’effetto molto realistico, capace di coinvolgere e commuovere anche il visitatore di oggi. Oggi il Sacro Monte si raggiunge senza sforzo con una telecabina che scala il pendio scosceso e porta alla sommità, nella quale si passeggia in un grazioso parco-giardino, visitando le diverse cappelle disposte all’interno di mura fortificate e intorno a due piccole piazze, ammirandone tutta la bellezza.

Fonte : TgCom