Collegare India e Sri Lanka per rafforzare lo sviluppo della regione

Connettività è la parola chiave nei rapporti fra Delhi e Colombo, in diversi ambiti: marittimo, aereo, energetico, commerciale, economico e tra le persone. Fra i progetti allo studio il cosiddetto “Land Connectivity Corridor”, ponte sul mare – per gomma e rotaia – che unisce Talaimannar a Rameswaram. Il contributo indiano all’economia dell’isola nella fase peggiore della crisi. 

Colombo (AsiaNews) – Connettività. Questa è la parola chiave nello sviluppo futuro delle relazioni fra Colombo e New Delhi, come sottolineato di recente dall’Alto commissario indiano Santos Jha, durante una discussione con un gruppo selezionato di personalità nella capitale, analizzando lo stato attuale dei rapporti bilaterali. Un legame che si vuole rafforzare partendo proprio dalla partnership economica e da un progetto dal grande impatto, almeno a livello potenziale: il cosiddetto “India-Sri Lanka Land Connectivity Corridor”. 

Nel marzo scorso il capo dello staff presidenziale e consigliere esperto per la Sicurezza nazionale Sagala Ratnayake ha visitato l’India per discutere proprio della realizzazione del progetto: il corridoio di collegamento via terra fra India e Sri Lanka è, almeno secondo le previsioni, un percorso di 23 km, in gran parte formato da un ponte che scorre sopra il mare, e che unisce il Tamil Nadu con l’ex isola di Ceylon.

La mega-struttura scorrerà sullo stretto di Palk unendo Talaimannar a Rameswaram, con una linea ferroviaria oltre al traffico veicolare. Il progetto complessivo include anche la realizzazione di un sistema autostradale che faciliterà gli spostamenti fra Talaimannar e Trincomalee in direzione est – considerato prioritario – e Colombo in direzione sud. 

Nel frattempo.sono in atto anche sforzi comuni per promuovere la sicurezza energetica della nazione, cercando di ridurre i costi di approvvigionamento della corrente collegando lo Sri Lanka alle reti regionali e globali emergenti. In quest’ottica l’India rappresenta un importante punto di transito e può contribuire a convogliare investimenti, per valorizzare il potenziale energetico “green” dello Sri Lanka e generare entrate aggiuntive. L’obiettivo, in prospettiva, è di promuovere Colombo come importante esportatore di energia. L’interconnessione della rete elettrica, l’oleodotto multi-prodotto e una conduttura per il gas naturale liquefatto che collega India e Sri Lanka sono inclusi fra i progetti futuri allo studio dei due Paesi.

L’India ha assistito lo Sri Lanka nel completamento di oltre 60 grandi progetti in tutti i settori, distribuiti in 25 distretti, e le relazioni bilaterali si stanno rafforzando di pari passo con l’evoluzione delle esigenze e delle priorità della popolazione. Durante la crisi economica, la peggiore del periodo post-indipendenza, Delhi ha fornito allo Sri Lanka circa quattro miliardi di dollari di assistenza alimentare e finanziaria. Durante la visita in India nel luglio scorso il presidente Ranil Wickremesinghe ha incontrato il premier Narendra Modi e avviato un confronto produttivo per creare un partenariato economico bilaterale più profondo tra i due Paesi. L’impegno comune è di valorizzare e potenziare ancor più la crescita nella regione dell’Oceano Indiano.

Il documento programmatico adottato dai due leader è una tabella di marcia a lungo termine per prosperare insieme, con la connettività in cinque ambiti come fattore chiave: marittima, aerea, energetica ed elettrica, commerciale, economica e finanziaria, tra le persone. Gli analisti politici Ramesh Kahawita e Sonali Thrimawithana spiegano ad AsiaNews che “il presidente Wickremesinghe ha elaborato il progetto” di collegamento via terra fra India e Sri Lanka per la prima volta in modo completo intervenendo “alla settima Conferenza sull’Oceano Indiano (Cio) tenutasi a Perth, in Australia, nel febbraio di quest’anno”.

L’obiettivo, aggiungono, è di rendere l’isola “un hub logistico regionale che faciliti il commercio con l’India meridionale” perché “le strutture esistenti non sono sufficienti”. Il presidente ha inoltre sottolineato “la necessità vitale di potenziare le infrastrutture di connettività per far fronte al previsto aumento di otto volte del Pil di Paesi come l’India entro il 2050”.

Secondo gli analisti economici Shirantha Gamage e Dilusha Hewapathirana il fattore chiave dell’Accordo di Cooperazione economica e tecnologica (Ecta) è “l’accesso dello Sri Lanka ai vasti mercati indiani di beni e servizi”. Un ingresso nel settore sarà essenziale per promuovere “gli investimenti indiani”, perché Delhi è “un motore di crescita globale in rapida espansione e lo Sri Lanka deve essere pronto a trarne vantaggio in quanto partner privilegiato e vicino”.

Fonte : Asia