Ovviamente, lo smartphone è il dispositivo più utilizzato (90% in Italia), seguito dalla tv (61%) magari montata su un supporto nella stanza, dal computer (36%) e dal tablet (33%). Nonostante monti un display con e-ink che può evitare di affaticare gli occhi, l’ereader riguarda solo una piccola fetta di popolazione (13%), a dimostrazione che il passatempo della lettura non è purtroppo così diffuso. Cosa si fa con lo smartphone a letto? Si controllano email o si messaggia (62%), si naviga sui social (59%), si guardano programmi tv o film o ancora video da YouTube e similari (48%); solo l’8% ammette di concedersi un po’ di contenuti per adulti. Infine, l’Italia domina peraltro la classifica europea del numero di gadget a disposizione sul comodino, con una media di addirittura tre.
La cattiva abitudine dell’uso degli smartphone a letto può portare diversi problemi: i display affaticano gli occhi per via della luce blu e possono peggiorare la qualità del sonno; inoltre, si rischia di rimanere alzati anche a tarda notte come ipnotizzati dalla disponibilità sconfinata di contenuti su app e portali. Le cattive notizie lette prima di dormire possono generare stress, come ammesso da quasi la metà degli intervistati. Una possibile soluzione è quella di impostare la modalità notte, che riduce l’attività del dispositivo evitando di risultare sempre reperibili anche mentre si dorme e silenziando le varie notifiche, ma moltissimi utenti non la conoscono (il 10% in Italia). Ultimo, ma non per importanza, il fattore igienico: lo smartphone è tra gli oggetti più sporchi e portarselo tra le lenzuola equivale a accogliere nel proprio giaciglio un numero impressionante di germi e batteri raccolti ovunque durante la giornata.
Fonte : Wired