C’è la svolta nelle indagini. Il neonato trovato cadavere domenica (di sesso maschile, non femminile, a differenza di quanto era emerso in un primo momento), con il cordone ombelicale ancora attaccato, all’interno di uno zaino blu abbandonato tra gli scogli sarebbe stato partorito da una tredicenne, di nazionalità italiana, di Villa San Giovanni, in provincia di Reggio Calabria.
Villa San Giovanni è sotto shock
La ragazza è stata rintracciata: ricoverata in ospedale per setticemia, il parto sarebbe avvenuto nello scorso fine settimana. Sui particolari della vicenda inquirenti e investigatori mantengono uno stretto riserbo: si è di fronte a un contesto particolarmente degradato.
L’autopsia chiarirà le cause del decesso
Oggi dovrebbe essere il giorno dell’autopsia sul corpicino del neonato, che si trova presso il Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria. L’obiettivo è accertare se il piccolo, quando è stato partorito, fosse già morto o se il decesso sia sopraggiunto in un momento successivo. E, in tal caso, individuare quali siano state le cause della morte. Polizia e carabinieri sono al lavoro, su delega della Procura della Repubblica e della Procura per i minorenni, per ricostruire l’intero quadro (ed eventuali responsabilità) di una vicenda che ha profondamente scosso tutta la comunità locale.
Il corpo era stato trovato ieri da alcuni pescatori: si era ipotizzato che fosse di sesso femminile e di origine straniera. Come riporta ReggioToday, “il colore scuro della pelle, probabilmente per il trauma del parto, oltre alla placenta e al cordone ombelicale ancora attaccato hanno confuso i primi soccorritori”. Sin dal primo momento sarebbe invece parso chiaro un elemento: chi aveva abbandonato il neonato era arrivato via terra e non via mare. Ma le indagini sono solo all’inizio.
Fonte : Today