Nuove sanzioni contro Mosca per la repressione dell’opposizione e la morte di Navalny

Il Consiglio Affari Esteri dell’Ue ha approvato la creazione di un nuovo regime sanzionatorio nei confronti della Russia, focalizzato sulla repressione all’interno del Paese, in particolare la violazione dei diritti umani, la restrizione della libertà di espressione, la detenzione di esponenti dell’opposizione. Il nuovo schema avrebbe dovuto essere intitolato ad Alexey Navalny, ma sul punto non si è trovato un consenso unanime e si è deciso di chiamarlo solo ‘misure restrittive alla luce della situazione in Russia’. Il Consiglio ha deciso di iscrivere nell’elenco dei sanzionati nel nuovo schema di misure una entità e 19 persone fisiche.

A finire nella lista nera il Servizio Penitenziario Federale della Federazione Russa, che è l’autorità centrale che gestisce il sistema carcerario russo, noto per i suoi “diffusi e sistematici abusi e maltrattamenti contro i prigionieri politici in Russia”, si legge nelal decisione. In quanto agenzia federale, il Servizio Penitenziario è responsabile delle colonie penali in cui l’oppositore russo Alexey Navalny è stato detenuto, con accuse ritenute politicamente motivate, ed è infine morto il 16 febbraio 2024.

Vengono ‘listati’ anche diversi giudici, pubblici ministeri e membri della magistratura, che sono ritenuti aver avuto un ruolo chiave nell’incarcerazione e nella morte di Navalny, nonché nella condanna per accuse anche queste ritenute politicamente motivate di Oleg Orlov, uno dei più rispettati e longevi attivisti per i diritti umani difensore in Russia, tra i leader dell’organizzazione Memorial Human Rights Defense Center, vincitrice del Premio Nobel per la pace 2022, e dell’artista Alexandra Skochilenko.

Persona ed entità sanzionate sono soggette al congelamento dei beni e ai cittadini e alle imprese dell’Ue è vietato mettere loro a disposizione fondi. Le persone fisiche sono anche soggette a un divieto di viaggio, che impedisce loro di entrare o transitare nei territori dell’Ue. Oltre al consueto blocco degli eventuali beni posseduti all’interno dell’Unione e al divieto d’ingresso, le misure prevedono “restrizioni commerciali sull’esportazione di attrezzature che potrebbero essere utilizzate per la repressione interna, nonché su attrezzature, tecnologie o software destinati principalmente alla sicurezza informatica e al monitoraggio o all’intercettazione delle telecomunicazioni”, si legge in una nota del Consiglio Ue.

Fonte : Today