Il sole accompagna le nostre giornate apportando molti benefici all’organismo, come la stimolazione della produzione di vitamina D, importante per il mantenimento del corretto livello di calcio oltre che per lo sviluppo e il buon funzionamento delle ossa e del sistema immunitario, di serotonina (detto anche ormone della felicità) e di endorfine, un gruppo di sostanze chimiche prodotte dal cervello che esercitano un effetto positivo sull’umore, diminuendo le sensazioni di ansia e di stress. Anche la produzione della melatonina, un ormone secreto dal nostro organismo che regola il ciclo sonno-veglia, è stimolata dall’esposizione alla luce del sole.
Gli esperti AIDECO – Associazione Italiana Dermatologica Italiana ricordano però che ogni pelle ha le sue esigenze e che il sole, se non si osservano poche ma importantissime regole, può essere anche causa di danni per la nostra salute e il nostro benessere, tra cui i ben noti effetti responsabili del foto-danneggiamento e foto-invecchiamento cutaneo.
Raggi solari: quali sono dannosi e perché
Il sole, infatti, emette radiazioni di diversa lunghezza d’onda ed energia che arrivano sul nostro pianeta in differenti quantità. Tralasciando le radiazioni ultraviolette di tipo C (con una bassa lunghezza d’onda, compresa tra 100 e 200 nm, ma con un’energia molto elevata e perciò maggiormente dannosa rispetto alle altre radiazioni) fortunatamente assorbite dallo strato di ozono che circonda la Terra, sono di rilevante importanza per i possibili effetti sulla pelle i raggi UVA e UVB.
Gli UVA, di lunghezza d’onda compresa tra i 320 e i 400 nm, rappresentano circa il 95% degli UV che arrivano sulla Terra e la loro intensità si mantiene quasi costante durante tutte le stagioni. Gli UVB (280-320 nm) rappresentano invece circa il 5% dei raggi UV e la loro intensità varia sia con le stagioni che con altri fattori quali l’altitudine, la nuvolosità e l’orario della giornata. I raggi UVA, più penetranti dei raggi UVB, raggiungono il derma e sono i principali responsabili del foto-invecchiamento, mentre i raggi UVB attraversano lo strato corneo e sono la causa principale di scottature ed eritemi.
È fondamentale, perciò, l’uso costante e diligente dei prodotti di protezione solare, in qualsiasi stagione e ogni volta che ci si espone alla luce del sole. Ed è importante durante la scelta dei prodotti solari individuare principalmente quelli maggiormente adatti al proprio fototipo cutaneo, ricordando inoltre che alcuni particolari condizioni possono richiedere attenzioni maggiori e prodotti con caratteristiche specifiche.
Come scegliere la protezione solare: il fototipo
La proprietà di un prodotto solare di proteggere la cute dalle radiazioni solari è espressa da quello che viene indicato come SPF – Sun Protection Factor. Per scegliere il prodotto di protezione solare più adatto alle proprie esigenze prima di tutto bisognerebbe conoscere il proprio fototipo, oltre che, in casi specifici, tenere in considerazione particolari stati della cute.
Fototipo è un termine utilizzato in dermatologia che sta a indicare una serie di caratteristiche di un individuo (quali il colore della pelle, degli occhi e dei capelli) dovute alla qualità e alla quantità della melanina ed è una indicazione della reazione della pelle all’esposizione solare. Carnagioni più chiare (fototipo I, II, III), pelli affette da alcune patologie (come acne, dermatite, psoriasi) o cute estremamente secca ed ispessita con rughe, macchie, ipercheratosi, necessitano di prodotti solari con un SPF alto (SPF 30-50) o molto alto (SPF 50+). Una carnagione più scura, quindi di fototipo cutaneo più alto (IV, V, VI), può dirigere la propria scelta verso prodotti solari con un fattore di protezione medio – basso (SPF 15-25). La pelle più matura, tra l’altro, deve proteggersi anche dal fotoinvecchiamento, prediligendo solari che – oltre a un SPF adatto al proprio fototipo – contengano al loro interno altre sostanze funzionali importanti per la pelle, che abbiano, per esempio, anche proprietà antiossidante e lenitiva.
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Acne, rosacea e couperose: come proteggere la pelle
Inoltre, alcune considerazioni a parte devono essere fatte nel caso di esposizione al sole in presenza di alcune patologie cutanee come l’acne. La pelle acneica, infatti, dopo una iniziale esposizione alle radiazioni solari può sembrare migliorare, ma in caso di esposizione prolungata, l’azione dei raggi ultravioletti può peggiorare inevitabilmente lo stato infiammatorio dell’acne determinando un ispessimento cutaneo e una iperproduzione di sebo, ossia una sorta di effetto “rebound” che la pelle mette in azione per difendersi dall’insulto ricevuto dalle radiazioni solari. Di fatto si assiste ad un peggioramento del quadro clinico della patologia. Non solo, molto spesso le terapie prescritte dal dermatologo per la risoluzione dell’acne possono prevedere l’utilizzo di farmaci fotosensibilizzanti e per questo un’eccessiva esposizione al sole, senza adeguati prodotti cosmetici foto-protettivi, può essere responsabile della sensibilizzazione della cute e della comparsa di macchie scure sul viso.
Anche in caso di couperose e di rosacea il sole non è un buon alleato, in quanto può peggiorare o aggravare queste affezioni cutanee. È sempre bene proteggere la pelle con prodotti che abbiano un SPF molto elevato, ma non solo: dato che le condizioni di couperose e rosacea presentano alla base un’alterazione del microcircolo cutaneo, è consigliabile scegliere prodotti solari che all’interno della loro formulazione contengano ingredienti funzionali capillaro-protettivi, come estratti di liquirizia, di ippocastano o di camomilla, meglio ancora se abbinati ad ingredienti con azione lenitiva e decongestionate.
Protezione solare e skincare: attenzione a peeling ed esfolianti
Prima di una esposizione al sole, è molto importante porre attenzione se ci si è sottoposti ad alcuni trattamenti della pelle (come, ad esempio, peeling medici) o se sono stati utilizzati prodotti cosmetici contenenti soluzioni esfolianti, prodotti con sostanze quali gli alfa e beta idrossiacidi (AHA, BHA) o ancora ingredienti fotosensibilizzanti (presenti in alcuni farmaci).
Trattamenti come i peeling medici rendono la cute più sensibile all’esposizione solare e quindi ciò può provocare eritemi, sensibilizzazioni e la comparsa di macchie. Si consiglia sempre in questi casi di applicare al mattino e più volte durante il giorno prodotti con foto-protezione molto alta (SPF 50+) ed evitare l’esposizione solare durante le ore più calde della giornata, soprattutto nella stagione estiva.
Non bisogna demonizzare il sole, ma i suoi effetti sulla pelle dipendono da noi e dal nostro comportamento. Bisogna essere consapevoli dello status e delle esigenze della propria pelle, così come del proprio fototipo cutaneo, e con l’aiuto di figure professionali come il cosmetologo e il dermatologo si possono scongiurare spiacevoli conseguenze causate dall’esposizione solare. È sempre bene ricordare che l’utilizzo di prodotti solari non inficia i benefici del sole e ci si può esporre con tranquillità, tenendo a mente queste poche ma importanti regole.
Fonte : Today