Frank Miller, il ritorno del cavaliere in chiaroscuro

Frank Miller sta vivendo una seconda giovinezza. Almeno nella sua (giustificata) immagine di artista che ha saputo cambiare l’industria americana del fumetto.

L’occasione più recente per riscoprire le sue opere sta nel ritorno in libreria di Sin City, una delle sue saghe indipendenti più famose, riproposta in quattro edizioni diverse targate Star Comics, di cui tre da collezione: regular, variant, limited e “ultralimited”. Un ritorno in grande stile, con un evento di presentazione che ha visto l’hotel Demidoff di Milano trasformarsi in un set in chiaroscuro, sfruttando la celebre facciata liberty dipinta interamente di nero per restituire le atmosfere noir della corrotta Basin City.

Già nel 2023, Miller aveva fatto il suo ritorno in Italia, presentandosi a Lucca Comics & Games come superstar internazionale d’onore (e per l’occasione ci eravamo seduti con lui a fare quattro chiacchiere sottovoce), e con le celebrazioni per il 25esimo anniversario della sua seminale opera 300.

Proprio come il suo Cavaliere Oscuro che ritorna dalla tomba, passando da un battito cardiaco a malapena percettibile sino a rimontare come forza radicale che mette a soqquadro lo status quo; così la reputazione di Miller, che pareva stroncata dopo i passi falsi di Holy Terror e The Dark Knight strikes again, e dopo due anni di misteriosa assenza dalle scene (tra il 2012 e il 2014), sta pian piano ritornando a quello status leggendario guadagnato grazie al precedente ventennio di grandi opere: DareDevil, Batman, 300, Ronin, Martha Washington.

A raccontare la carriera di Frank Miller arriva quindi con buon tempismo la biografia Frank Miller. Il cavaliere in chiaroscuro tracciata da Dario Marchetti, giornalista e conduttore di RaiNews24, e pubblicata da Ultra edizioni (con prefazione di Roberto Recchioni). Attingendo al vasto corpus di interviste e libri dedicati all’autore del Maryland, Marchetti ne ripercorre i primi passi nell’ambiente a partire da quando, giovane squattrinato, mostrava le sue prime tavole a un’altra leggenda dell’ambiente, quel Neal Adams che aveva ridefinito l’immagine di Batman – una serie di incontri da cui Miller usciva costantemente scornato, ma mai dissuaso.

Marchetti non si sofferma sulla vita privata di Miller, quanto sulle sue opere, la loro capacità di innovare, e l’impatto che l’autore stesso ebbe sull’industria del fumetto. Scopriamo così come negli anni ‘80, forte della propria fama crescente, un Miller ancora ventenne si schierasse in prima linea nella battaglia per riconoscere maggiori diritti (e compensi) agli autori dei comic book, all’epoca (e in larga parte tuttora) sfruttati dai grandi editori. Riviviamo le ispirazioni e l’impatto dirompente di opere come Ronin o Martha Washington; l’ascesa alla stardom di Miller con i film di 300 e Sin City, e il suo crollo con gli abusi di alcool e la rabbia esplosiva dopo gli attentati dell’11 settembre.

Un’opera quindi non per chi cerca un ritratto “caldo” e intimo di Miller, ma avvincente per chiunque sia interessato all’evoluzione del mondo dei comics made in the USA nell’arco di cinquant’anni, visti al fianco e al passo di uno dei titani del genere, in tutti i suoi chiaroscuri – senza compromessi.

Fonte : Wired