TikTok, comprare il social negli Stati Uniti non sarà facile per nessuno

Anna Feagan, portavoce di Project Liberty, afferma che al momento McCourt e il suo team stanno preparando l’offerta per acquistare TikTok e sono impegnati a trovare le giuste soluzioni tecnologiche per la piattaforma. Finora non ci sono stati contatti con ByteDance, aggiunge.

Il professore della New York University Jonathan Haidt, uno dei principali esponenti del movimento che sostiene che gli smartphone e i social media stiano causando gravi danni ai bambini, appoggia il piano di McCourt per TikTok. “Che approccio creativo al cambiamento dei social media! Mettere insieme un consorzio per acquistare TikTok e migliorarlo, su un’architettura che rispetti i diritti degli utenti”, ha dichiarato in un post su X.

Dal canto suo, TikTok ha chiarito di non voler vendere la sua divisione americana, ed è pronta a contestare in tribunale la nuova legge (la società non ha risposto a una richiesta di commento sui piani di acquisizione annunciati da McCourt e altri investitori).

Questo però non è bastato a scoraggiare un gruppo crescente di altri magnati che hanno espresso il loro interesse per l’acquisizione dell’app, che da quattro anni è nel mirino del governo statunitense per presunti problemi di sicurezza nazionale legati alla proprietà cinese. Uno di loro è l’ex segretario al Tesoro Steven Mnuchin, che di recente ha dichiarato che sta mettendo insieme un gruppo di investitori per fare un’offerta.

Mnuchin aveva accennato al progetto per la prima volta a marzo, prima che la nuova legge fosse approvata definitivamente. L’ex segretario del Tesoro ha dichiarato a Bloomberg di essere consapevole del fatto che difficilmente il governo cinese permetterà a ByteDance di vendere l’algoritmo di TikTok, ma che che ha comunque intenzione di ricostruire la tecnologia” del social. Un’impresa piuttosto ambiziosa, soprattutto se si considera che i concorrenti di TikTok, come YouTube e Meta, hanno cercato di copiare il suo prodotto per anni con risultati altalenanti.

Ma c’è un legame commerciale che unisce Mnuchin e TikTok: entrambi sono sostenuti dalla giapponese SoftBank, che ha partecipazioni in ByteDance e in Liberty Strategic Capital, la società di private equity creata dell’ex funzionario americano

Pare che anche l’ex amministratore delegato di Activision Bobby Kotick abbia preso in considerazione l’acquisizione del social. Secondo quanto riferito dal Wall Street Journal a marzo, avrebbe prospettato l’ipotesi a Zhang Yiming, l’ex ad di ByteDance che detiene una quota di circa il 20% della società. Nello stesso periodo, l’uomo d’affari canadese e personalità televisiva Kevin O’Leary ha dichiarato a Fox News che l’app “non sarà vietata, perché la comprerò“.

Gli ostacoli all’acquisizione

I potenziali acquirenti di TikTok dovrebbero affrontare una strada in salita per arrivare a un accordo. La prima sfida sarà quella di raccogliere il denaro sufficiente. Solo un ristretto numero di grandi aziende nel mondo disporrebbe infatti della liquidità sufficiente per acquisire l’app, e finora non hanno manifestato pubblicamente un interesse per la piattaforma. Una situazione molto diversa rispetto a quattro anni fa: quando l’allora presidente Donald Trump cercò a sua volta di costringere ByteDance a vendere TikTok, tra gli acquirenti più quotati c’erano colossi come Microsoft, Oracle e Walmart.

Fonte : Wired