Meloni sul premierato: “Se non passa il referendum ‘chissene’, non lascio”

Un eventuale referendum sul premierato, non sarebbe un referendum sul governo e quindi una sconfitta della riforma di Giorgia meloni non porterebbe alle sue dimissioni. È stata la stessa presidente del Consiglio a sostenerlo, in un’intervista a In mezz’ora. “Non mi fa paura l’idea del referendum e non lo considererò mai un referendum su di me ma sul futuro del Paese”, ha detto la leader di Fratelli d’italia, chiudendo a una ipotesi “Matteo Renzi”, visto che l’ex premier si dimise dopo che la sua riforma costituzionale fu boccata dagli italiani.

Invitata a commentare la sua recente dichiarazione sull’esito della riforma, “o la va o la spacca”, Meloni ha risposto: “Mi chiedono se non passa il referendum è un problema…chissene importa. Sono pronta a dimettermi qualora venisse bocciato il referendum? No. Io arrivo alla fine dei cinque anni e chiederò agli italiani di essere giudicata. Se la riforma non passa gli italiani non l’avranno condivisa. Tutto il resto sono speranze della sinistra”, ha detto. O la va o la spacca non avrebbe quindi voluto dire che si sarebbe dimessa in caso di sconfitta. “O la va o la spacca era perché mi hanno chiesto ‘ma non pensa che possa essere pericoloso, perché chiaramente può portarle dei problemi se poi la riforma non passa…’. Ma chi se ne importa. Se la riforma non passa vorrà dire che gli italiani non l’avranno condivisa”.

“Un consiglio alla Meloni sul referendum da un esperto della materia. Se Giorgia Meloni perderà il referendum costituzionale dovrà andare a casa. Comunque”, ha scritto sui social il leader di Iv, Matteo Renzi. “Cara Presidente, i referendum su progetti proposti dal Governo portano comunque alle dimissioni del primo ministro, in tutto il mondo. Che il premier voglia o no”, ha continuato, ricordando che “anche David Cameron nel 2016 disse che non si sarebbe dimesso in caso di sconfitta ma fu costretto a lasciare Downing Street appena furono ufficiali i dati della Brexit”. “Il mio consiglio alla Meloni è semplice: anziché preoccuparsi per la sconfitta, preoccupati di cambiare la riforma Casellati. Così non funziona. Non va. Se insiste su questa riforma che non sta in piedi e va al referendum, lo perde. E se lo perde va a casa. Potrà andare a casa come ha fatto Renzi o potrà andare a casa come ha fatto Cameron. Ma comunque andrà a casa”, ha scritto ancora.

La riforma voluta dal governo punta all’elezione diretta del presidente del Consiglio, il cosiddetto premierato. Il testo dovrà passare da due approvazioni alla Camera e al Senato, con la seconda a maggioranza qualificata. Se quest’ultima non ci sarà si passerà al referendum. Il premierato, ha rivendicato Meloni, è una riforma che dà il potere ai cittadini di “scegliere da chi farsi governare e questo è un grande elemento di stabilità e non capisco l’opposizione della sinistra, a meno che non pensi di non vincere mai più le elezioni”, ha detto sarcasticamente la premier. “Se invece si pensa ‘eh no perché la democrazia va bene ma se vince la sinistra’, beh questa non è la mia idea”, ha sostenuto.

Fonte : Today