Meloni smorza i venti di guerra: “Non siamo sull’orlo di un conflitto”

È “irresponsabile” e “controproducente” far credere che l’Europa sia “sull’orlo di una guerra”. Intervenendo a a ‘In mezz’ora’ su Rai3, Giorgia Meloni, ha risposto così a quei colleghi europei, il francese Emmanuel Macron in testa, che da tempo paventano la possibilità di un possibile coinvolgimento diretto dei Paesi Ue nella guerra tra Russia e Ucraina “Io penso che, fermo restando che la guerra porta sempre con sé incognite ed è seria, questo racconto allarmante per cui l’Europa è sull’orlo di una guerra è controproducente”, ed è “irresponsabile il gioco di chi alimenta il racconto per raggranellare qualche voto in campagna elettorale”, ha detto il presidente del Consiglio.

“Bisogna essere prudenti” ha aggiunto Meloni dopo le parole del segretario della Nato Stoltenberg, che ha aperto all’uso di armi Nato da parte di Kiev per colpire la Russia. “L’importante è continuare a dare sostegno all’Ucraina e che la Nato mantenga fermezza”, ha concluso. Per quanto riguarda l’altro conflitto invece, quello che infuria nella Striscia di Gaza, Meloni ha detto di credere che “si debba ribadire nei confronti di Israele la necessità di rispettare il diritto internazionale”. “Quello che io vedo è che Israele rischia di infilarsi esattamente nella trappola che i fondamentalisti avevano confezionato”, ha osservato Meloni, e quella “trappola era costringere Israele a una rappresaglia sul territorio di casa che fosse molto forte perché la strategia del fondamentalismo è storicamente quella di isolare Israele”.

E l’isolamento di Tel Aviv “sta accadendo sul piano internazionale, sta accadendo nelle nostre opinioni pubbliche”. Nel frattempo, ha continuato ancora, “noi dobbiamo continuare a lavorare per un cessate il fuoco sostenibile per rilascio di tutti gli ostaggi e penso che dobbiamo scongiurare un attacco un ingresso israeliano a Rafah”. Per quanto riguarda il lungo periodo invece, Meloni ha detto che “non dobbiamo aspettare per costruire una soluzione stabile strutturale. Sarebbe un errore se noi cominciassimo a parlare dei ‘due popoli due Stati’ quando è finita la crisi. Penso che uno dei modi per far finire la crisi sia cominciare a parlarne subito. E su questo l’Italia sta avendo un ruolo. E penso che su questo l’Europa possa avere un ruolo”.

Fonte : Today