Razzi di Hamas verso Tel Aviv, due feriti lievi. A Gaza 81 morti per le bombe di Israele

Le sirene di allarme sono tornate a suonare a Tel Aviv e nel centro di Israele, invitando i residenti a mettersi al riparo dopo un lancio di razzi dalla Striscia di Gaza. L’allarme arriva dopo diversi mesi di relativa calma in questa regione del Paese, mentre gli attacchi nella Striscia di Gaza infuriano da oltre sette mesi. La maggior parte dei razzi sono stati intercettati da Iron Dome, ma almeno tre esplosioni sono state segnalate nel centro della nazione e ci sarebbero due feriti lievi.

Sono state le Brigate al-Qassam, braccio armato di Hamas, a rivendicare di aver lanciato un attacco con “grandi missili” contro Tel Aviv. In una dichiarazione sul suo canale Telegram, le milizie hanno affermato che i razzi sono stati lanciati in risposta a quelli che hanno definito “massacri sionisti contro i civili”. Il canale di Hamas, Al-Aqsa Tv, ha detto che i razzi sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza. Le sirene dei razzi non si sentivano a Tel Aviv da quattro mesi. I servizi medici di emergenza israeliani, il Magen David Adom (Scudo di David Rosso), hanno dichiarato in un comunicato che i paramedici hanno curato due donne ferite perché cadute mentre si dirigevano verso un rifugio. Le donne, rispettivamente di 52 e 30 anni, sono state ferite leggermente e trasferite all’ospedale Meir completamente coscienti. Nonostante i danni praticamente inesistenti, l’attacco ha segnalato che la fazione islamista è ancora in grado di sparare razzi a lunga gittata nonostante gli oltre sette mesi di devastante offensiva militare israeliana dall’aria e dal suolo.

E se quello che c’è stato in Israele è stato per fortuna poco più di uno spavento, nella Striscia continua a essere l’inferno. L’esercito israeliano ha effettuato nuovi bombardamenti, mentre si intensificano gli sforzi diplomatici per riprendere i negoziati per raggiungere una tregua nel territorio palestinese, insieme al rilascio degli ostaggi. Gli attacchi aerei e i colpi di artiglieria hanno nuovamente preso di mira il nord e il centro del territorio, così come Rafah, nella punta meridionale della Striscia, da cui sono fuggite centinaia di migliaia di persone. Nell’arco di 24 ore sono stati registrati almeno altri 81 morti, portando il bilancio delle vittime a quasi 36mila dall’inizio della guerra scatenata dall’attacco senza precedenti del movimento islamista palestinese contro il territorio israeliano il 7 ottobre.

“Nessuno può commettere crimini di guerra o crimini contro l’umanità”, ha dichiarato il procuratore della Corte penale internazionale (Cpi) Karim Khan in un’intervista al giornale britannico Sunday Times, pochi giorni dopo aver chiesto mandati di arresto contro il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, il suo ministro della Difesa, Benny Gantz, ma anche i leader di Hamas. Karim Khan è stato molto criticato per aver accusato i vertici di Israele per presunti crimini di guerra e contro l’umanità commessi nella Striscia di Gaza. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha affermato che non ci può essere “alcuna equivalenza tra Israele e Hamas”. “Il nostro compito non è quello di farci degli amici”, ha risposto il procuratore alle accuse, sostenendo che “dobbiamo sottolineare l’uguale valore di ogni bambino, di ogni donna, di ogni civile in un mondo sempre più polarizzato”.

Fonte : Today