Un investimento di 3,6 milioni di euro per realizzare una nuova sezione capace di trattare oltre 100mila tonnellate all’anno di rifiuti liquidi non pericolosi, da trasformare in energia, in ottica di efficientamento, autoconsumo e autosufficienza energetica. È il progetto di Cap Evolution, la società di Gruppo Cap che opera nei settori Waste, Wastewater ed Energy, per potenziare e migliorare l’impianto di Rozzano, trasformandolo da depuratore in bioraffineria.
Cap Evolution – fa sapere l’azienda in una nota – ha infatti ottenuto l’Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia) che consentirà di trattare fino a 107mila tonnellate all’anno di rifiuti speciali liquidi non pericolosi. È già stata indetta la gara di appalto per la progettazione esecutiva lavori, che inizieranno nel 2025 con l’obiettivo di entrare pienamente in funzione nel 2026.
“Oggi i depuratori di Cap Evolution sono delle vere bioraffinerie che, oltre a occuparsi del trattamento delle acque reflue, in molti casi possono essere utilizzati per la valorizzazione dei rifiuti e per la produzione di energia da fonti rinnovabili, agendo infatti in ottica di economia circolare – spiega Michele Falcone, direttore generale di Cap Evolution – Da sempre crediamo nella gestione virtuosa di ogni tipo di risorsa e, in particolare, di quelle tradizionalmente definite scarti. Abbiamo l’esperienza e le capacità per ripensare i processi industriali in ambiti complessi, come quelli della depurazione e della gestione dei rifiuti, per contribuire attivamente alla transizione ecologica e al benessere delle comunità del nostro territorio. Con Cap Evolution vogliamo proseguire nella strada intrapresa, investendo per migliorare l’attività di depurazione, ma guardando anche al settore dei rifiuti e della produzione di energia pulita e rinnovabile”.
Oggi l’impianto di depurazione di Rozzano è destinato esclusivamente alla depurazione delle acque reflue, con due linee acque che consentono di trattare mediamente 26mila metri cubi di acqua al giorno, e una linea fanghi, che consente di sfruttare i residui della depurazione per la produzione di energia tramite i biodigestori anaerobici.
Il progetto di Cap Evolution prevede la realizzazione di una nuova sezione, specificamente dedicata al trattamento di 104mila tonnellate all’anno di rifiuti liquidi, che saranno trattati sempre attraverso i biodigestori già esistenti, e un’altra sezione per il trattamento di 3mila tonnellate l’anno di rifiuti alimentari confezionati, per un totale autorizzato di 107mila tonnellate l’anno. Il potenziamento dell’impianto consentirà di incrementare sensibilmente la produzione di biogas, che sarà destinato a sostenere i consumi dell’impianto, in ottica di economia circolare. L’intero progetto mira a migliorare ulteriormente l’efficienza dell’impianto e a contenere i consumi energetici.
Fonte : Adn Kronos