Neonato trovato morto sulla nave da crociera: i risultati dell’autopsia

Sarebbe morto per cause naturali il neonato di appena due giorni trovato senza vita sulla nave da crociera Silver Whisper partita da Civitavecchia e diretta in Francia. Secondo le indiscrezioni di stampa è questo l’esito della relazione preliminare del medico legale che ha eseguito l’autopsia sulla salma del bambino all’obitorio dell’ospedale Misericordia di Grosseto. La relazione è stata inviata oggi pomeriggio alla Procura di Grosseto.

Scarcerata la madre del bambino

Intanto la madre del bimbo, una 28enne filippina che lavorava nella nave come addetta alle pulizie e lavapiatti, è stata scarcerata dopo che invece questa mattina il Gip, pur convalidando il fermo, aveva già derubricato l’accusa nei suoi confronti da omicidio ad abbandono di minore. A riportare la notizia è La Nazione. Nella decisione di far uscire la donna dal carcere potrebbe aver pesato l’esito dell’autopsia. E sono tornate in libertà già da questa mattina, venerdì 24 maggio, le due colleghe e compagne di cabina della neomamma che erano accusate di aver aiutato la 28enne a coprire la gravidanza. 

La donna ha sempre di detto di non volere uccidere il bimbo, ma di non aver rivelato all’equipaggio di essere incinta, per la paura di perdere l’impiego. Quando il neonato doveva restare da solo, sarebbe stato sistemato dentro all’armadietto della cabina per evitare che cadesse da letto, con lo sportello socchiuso per farlo respirare ma anche per attutire i vagiti.

La madre al giudice: “Non volevo farlo morire di fame, l’ho accudito e gli ho dato il mio latte”

La donna è stata interrogata giovedì dal gip con la presenza di una traduttrice di lingua inglese. “Non volevo far morire di fame il mio bambino che avevo chiamato Tyler. Gli ho dato il mio latte, l’ho lavato, l’ho accudito. Non ho detto nulla a nessuno della sua nascita perché avevo paura di essere licenziata”, ha confessato tra le lacrime Jheansel Pia Salahid Chan.

La 28enne avrebbe inoltre riferito di essersi imbarcata perché non riteneva di essere così avanti nella gravidanza e pensava di poter partorire a Nizza, tappa finale della crociera. Una volta tornata nelle Filippine avrebbe voluto affidare il bimbo al padre naturale, con cui ha avuto una relazione già finita. La giovane ha raccontato tra le lacrime che lei non avrebbe potuto crescere quel bambino perché già impegnata a mantenere la sua famiglia originaria di sei persone.

Fonte : Today