Importante annuncio da Google. Nella giornata di ieri il colosso tecnologico ha dichiarato che costruirà un cavo in fibra ottica per collegare l’Africa e l’Australia. Denominato “Umoja” – una parola swahili che significa “unità” -, il cavo partirà dal Kenya e passerà attraverso i territori di Uganda, Ruanda, Repubblica Democratica del Congo, Zambia, Zimbabwe e Sudafrica, prima di attraversare l’Oceano Indiano e raggiungere l’Australia. Un progetto senza dubbio ambizioso, concepito per “aumentare la connettività digitale, accelerare la crescita economica e rafforzare la resilienza in tutta l’Africa”.
Seguendo questo percorso, Umoja andrà così a congiungersi a Equiano, il cavo sottomarino di proprietà di Google che corre tra Portogallo e Sudafrica. Così facendo, la compagnia si augura di rafforzare la resilienza della rete nella regione, che vanta una storia di “interruzioni ad alto impatto“. “La nuova rotta intercontinentale in fibra ottica migliorerà significativamente la nostra infrastruttura digitale globale e regionale – ha dichiarato il presidente keniota William Ruto -. Questa iniziativa è fondamentale per garantire la ridondanza e la resilienza della connettività della nostra regione verso il resto del mondo, soprattutto alla luce delle recenti interruzioni causate dai tagli ai cavi sottomarini. Rafforzando la nostra dorsale digitale, non solo miglioriamo l’affidabilità, ma apriamo anche la strada a una maggiore inclusione digitale, all’innovazione e alle opportunità economiche per i nostri cittadini e le nostre imprese”.
La costruzione del gigantesco cavo in fibra ottica, infatti, non è il solo progetto a cui Google si dedicherà nel territorio. Stando a quanto riportato dal suo annuncio, la compagnia lavorerà a stretto contatto con il governo keniota “per rafforzare la sicurezza informatica del Paese”, l’innovazione basata sui dati, la qualificazione digitale, e l’adozione responsabile e sicura dell’intelligenza artificiale. Così facendo, il colosso tecnologico rende evidente il suo interesse a supportare la zona – e le sue aziende – nella crescita economica. Un impegno che, oramai, porta avanti da molti anni.
Fonte : Wired