Campi Flegrei, i consigli degli psicologi per gestire il panico

AGI – Sono circa le 8,30 quando la terra torna a tremare nella zona dei Campi Flegrei. L’indice della magnitudo fa segnare un 3,4, aggiornato successivamente a 3,6. Non siamo ai livelli del 4,4 di lunedì sera, ma basta per riaccendere la paura. A Pozzuoli c’è chi si prepara per uscire e chi è già a lavoro. Davide sta prendendo un caffè nella zona del porto e si accorge del bancone del bar che balla. Il barista non fa una piega e continua le sue faccende come se nulla fosse. La sua collega, invece, si allontana subito dalla cassa e raggiunge l’uscita del locale. All’esterno, sulle panchine della piazzetta, alcuni anziani si guardano senza dire nulla, restando immobili per alcuni secondi, come se il tempo si fosse fermato. A pochi metri ci sono le tende montate dalla Protezione civile per accogliere una trentina di persone che, per scelta, ieri sera hanno deciso di lasciare la propria abitazione per sentirsi più tranquilli. Per chi stava ancora dormendo, la scossa suona un po’ come una sveglia che li riporta alla realtà. Vive da queste parti anche il presidente dell’Ordine degli Psicologi della Campania, che lunedì sera, dopo la scossa più forte, è uscito di casa con la moglie, i figli e il gatto.

 

“Di fronte a questo tipo di fenomeni – spiega all’AGI Armando Cozzuto – avere paura è normale. Rappresenta una reazione sana quando ci troviamo di fronte a un pericolo reale”. Gli psicologi specializzati nell’intervento in emergenza sono stati allertati lunedì in tarda serata, perchè “è importante intervenire con tempestività di fronte a questo tipo di fenomeni per fornire immediatamente una prima forma di contenimento – sottolinea – attraverso degli specifici protocolli finalizzati a evitare l’insorgere di disturbi, come quello post-traumatico da stress”. Chi abita in queste zone, convive da tempo con gli effetti del bradisismo e un po’ ci è abituato, ma gli ultimi eventi sismici hanno fatto crescere il clima di tensione e apprensione. Particolarmente delicata è la situazione dei più piccoli.

 

“Registriamo forme di disagio reattive che vanno contenute – evidenzia il presidente degli psicologi campani – come disturbi del sonno, enuresi e angoscia da separazione quando devono andare a scuola”. E’ importante che i genitori “raccontino loro la verità – avverte Cozzuto – senza negare quello che sta accadendo e facendo capire ai loro figli che ci sono loro a gestire la situazione”.

 

Qualcuno ha coniato dei nomignoli per personificare il fenomeno del bradisismo. “Noi lo chiamiamo ‘mister Bread'”, racconta Cozzuto. L’impressione è che, in momenti come questi, tutto possa servire per ricondurre a una normalità che forse non c’è mai stata davvero e che, nelle ultime ore, sembra ancora più lontana.

Fonte : Agi