Chi è Mohammad Mokhber, il nuovo presidente dell’Iran

Il vicepresidente dell’Iran, Mohammad Mokhber, è stato nominato presidente ad interim della Repubblica Islamica lunedì 20 maggio, dopo la morte del presidente Ebrahim Raisi in un incidente in elicottero. Mokhber, 68 anni, è rimasto in gran parte nell’ombra rispetto ad altri politici iraniani, ma la morte di Raisi lo ha portato alla ribalta pubblica. Si prevede che servirà come presidente ad interim per circa cinquanta giorni prima delle elezioni presidenziali in Iran, in programma per il 28 giugno.

Chi è Mokhber

Mohammad Mokhber è nato il 1 settembre 1955 a Dezful, nella provincia sud-occidentale del Khuzestan in Iran, in una famiglia clericale. Da giovane ha servito come ufficiale nel corpo medico della Guardia rivoluzionaria durante la guerra Iran-Iraq degli anni Ottanta.

Nonostante il suo profilo pubblico discreto, Mokhber ha ricoperto posizioni di rilievo all’interno della struttura di potere del paese, in particolare nei bonyad, o fondazioni caritatevoli. Questi gruppi sono stati alimentati da donazioni o beni sequestrati dopo la Rivoluzione iraniana del 1979, in particolare quelli precedentemente associati allo scià dell’Iran o ai membri del suo governo. Mokhber ha supervisionato un bonyad conosciuto come Esecuzione dell’ordine dell’imam Khomeini, o Eiko, riferendosi al defunto leader supremo dell’Iran, l’ayatollah Ruhollah Khomeini (una autorità religiosa). Il dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha dichiarato che l’organizzazione ha supervisionato miliardi di dollari in beni come “un colosso aziendale sotto la supervisione diretta del leader supremo Ali Khamenei, e ha una partecipazione in quasi ogni settore dell’economia iraniana, compresi energia, telecomunicazioni e servizi finanziari“.

L’Eiko ha sistematicamente violato i diritti dei dissidenti confiscando terre e proprietà agli oppositori del regime, compresi oppositori politici, minoranze religiose e iraniani in esilio“, ha dichiarato il Tesoro statunitense nel 2021 sanzionando Mokhber. Anche l’Unione europea ha sanzionato Mokhber per un periodo a causa delle preoccupazioni sul programma nucleare dell’Iran. In precedenza, Mokhber ha lavorato nei settori bancario e delle telecomunicazioni, anche presso la Fondazione Mostazafan, un altro bonyad che gestisce i mega-progetti e le imprese iraniane. Durante la sua permanenza, si è trovato coinvolto in una disputa legale tra i fornitori di servizi di telefonia mobile, la turca Turkcell e la sudafricana Mtn, riguardo alla loro possibile entrata nel mercato iraniano. I media iraniani suggeriscono che Mokhber, che ha un dottorato in diritto internazionale, abbia ricoperto un ruolo fondamentale nei piani iraniani per bypassare le sanzioni occidentali sulla sua industria petrolifera.

Fonte : Wired