Succo d’arancia, perché il prezzo è ai massimi storici

Ci sono gli effetti del clima e la malattia dell’inverdimento degli agrumi dietro l’aumento del prezzo del succo d’arancia, la cui quotazione è più che triplicata rispetto alla media degli ultimi 50 anni. Come riporta La Repubblica, i futures sul prodotto, ovvero le opzioni attraverso le quali i grandi investitori scommettono sull’andamento dei prezzi del mercato, hanno peraltro toccato il 20 maggio un nuovo record storico. Una storia che ricorda il finale del film Una poltrona per due, nel quale Eddie Murphy e Dan Aykroyd, gli attori protagonisti della storia, stanno per fare il loro affare: sono due trader che vendono allo scoperto 200 contratti futures di succo d’arancia con scadenza ad aprile, a 142 centesimi di dollaro. Sanno che nel giro di pochi minuti il loro valore crollerà e potranno coprirsi acquistando a un prezzo stracciato lo stesso succo d’arancia che si sono impegnati a vendere.

Fuor di metafora, cosa è successo davvero. La scalata del costo del succo d’arancia, segnalata su X anche dal responsabile del DataLab dell’Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi) Matteo Villa, evidenzia relativamente al solo 2024 un aumento del 77%, con un prezzo attuale che si attesta intorno ai 450 dollari per libbra.

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Le ragioni dell’impennata

Si tratta del frutto di una sequela di problemi che negli ultimi quattro anni hanno complicato la vita ai produttori di arance del Nord, del Centro e del Sud America, i continenti in cui si trovano i maggiori mercati al mondo. Stati Uniti e l’area del golfo del Messico sono stati per esempio travolti da una serie di uragani, i più intensi dei quali nel 2023, così come il Brasile, paese in cui peraltro ad aprile una siccità senza precedenti ha messo ancora più in ginocchio i produttori: nel solo stato di San Paolo, la quantità di arance è calata del 24%, raggiungendo i minimi storici degli ultimi 36 anni.

Non bastasse il clima, dal 2012 sugli Stati Uniti e sul Messico si è abbattuta anche la malattia dell’inverdimento degli agrumi, una fitopatia trasmessa dallo psillide asiatico per la quale non esistono cure e che causa lo sviluppo di frutti amari, non commestibili e deformi, portando la pianta alla morte.

Nonostante una grande fetta degli agricoltori si sia rimboccata le maniche e abbia piantato nuovi alberi, la produzione non tornerà presto ai ritmi di un tempo. L’oscillazione del prezzo del succo d’arancia, che a ottobre 2023 aveva superato quota 400 dollari per poi scendere a fine anno a 312, sembra dunque destinata a proseguire.

Fonte : Wired