elezioni europee 2024, cosa dicono i partiti sul lavoro

Nel documento si citano poi il salario minimo, proposto come “piena attuazione del principio della parità di retribuzione per lo stesso lavoro nello stesso luogo”, e una direttiva sulla settimana corta, che porti a un miglior equilibrio tra lavoro e vita privata delle persone. Una settimana di 32 ore articolata concedendo ai lavoratori strumenti di welfare aziendale pari alle ore a cui hanno rinunciato, ovvero le 8 restanti per completare le 40 ore settimanali attuali. Per le donne poi il partito introdurrebbe misure che scoraggino il lavoro part-time involontario.

Un paragrafo è anche dedicato alle condizioni di lavoro all’interno dei sistemi sanitari europei, molto diversi fra loro, che il partito vorrebbe accomunare sotto uno spazio europeo sia in termini di dati sanitari sia per quanto riguarda condizioni di lavoro più paritarie e adeguate per gli operatori sanitari. Il partito poi propone investimenti anche nei confronti della forza lavoro nel campo della salute mentale.

Partito Democratico

Il Partito democratico corre alle europee nella coalizione europea dei socialisti e democratici. “Lavoro” e “povero” non possono più stare nella stessa frase” si legge nell’introduzione al tema nel documento programmatico. Come i 5 stelle anche il Pd propone una direttiva sui salari minimi e una direttiva sui “salari equi”, che contrastino la precarietà del mondo del lavoro attuale. Il partito appoggia anche la sperimentazione della riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. Come per i giovani, per cui il partito chiede l’abolizione degli stage gratuiti in tutta Europa.

Ad accompagnare la già presente Garanzia giovani, una misura volta alla prevenzione della disoccupazione giovanile in Italia, il partito propone una Garanzia Universale per il lavoro, un’assicurazione sul posto di lavoro a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici di tutte le età. Per quanto riguarda l’impatto del lavoro sulla genitorialità, per il Pd il congedo alla nascita di un figlio dovrebbe essere paritario tra i genitori e definito in 5 mesi pienamente retribuiti.

Alleanza Verdi e Sinistra

Sotto alla coalizione Alleanza Verdi e Sinistra, alle europee corrono anche Europa Verde e Sinistra Italiana con il motto “Il coraggio di osare”. Di lavoro il programma parla in modo ampio: dalla precarizzazione alla salute sul posto di lavoro, fino alla questione ambientale. Tra le proposte più concrete, che emergono anche in altri documenti programmatici dell’area di centro-sinistra, il contrasto al cosiddetto “dumping sociale”. L’Unione europea lo definisce come “l’ampia gamma di pratiche intenzionalmente abusive e l’elusione della legislazione europea e nazionale vigente (comprese le leggi e i contratti collettivi universalmente applicabili), che permettono lo sviluppo di una concorrenza sleale riducendo illegalmente i costi operativi e legati alla manodopera e danno luogo a violazioni dei diritti dei lavoratori e allo sfruttamento di questi ultimi”.

Un contrasto che dovrebbe essere portato avanti, secondo Avs, a livello comunitario, con l’aumento dei salari e l’eliminazione del divario retributivo di genere. Tra le proposte anche la definizione di uno statuto europeo del lavoro, e la riduzione della settimana lavorativa a parità di salario.

Lega

La Lega invece, che ha come leader Matteo Salvini, ha pubblicato un programma dal titolo controverso per l’appuntamento elettorale europeo: più Italia, meno Europa. Nelle diciotto pagine che il partito sotto il gruppo di estrema destra Identità e Democrazia ha pubblicato, non si esplicitano chiaramente proposte sul tema del lavoro: il partito di Salvini ne parla indirettamente quando fa cenno alla “fine delle politiche di austerità” sostenendo “l’aumento del potere di acquisto e la piena occupazione”.

Fonte : Wired