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Ufficialmente Favignana conta poco più di 4mila residenti, ma in inverno nella principale isola dell’arcipelago delle Egadi restano circa 1.800 persone. Il piccolo comune di Favignana vive principalmente di turismo e ha a disposizione una scuola. “Qui però siamo felici, qualità della vita altissima”
A un’ora di aliscafo da Trapani, in Sicilia, si trova uno dei comuni più piccoli d’Italia. Favignana, nell’arcipelago delle isole Egadi, conta infatti meno di 5mila residenti: per la precisione, i suoi abitanti sono 4.494, ma secondo il Presidente della Pro Loco delle Isole Egadi, Massimiliano Saladino, i cittadini che vivono l’isola tutto l’anno (e non solo nel periodo estivo) sono molti meno. Nella stagione più calda dell’anno, invece le isole di Favignana, Marettimo e Levanzo tornano a riempirsi, seppure in modo non omogeneo.
“Favignana gode di una delle poche spiagge non rocciose nelle Egadi – ha spiegato a Fanpage.it Saladino – e per questo motivo è molto amata dai turisti che d’estate la prendono d’assalto. Levanzo e Marettimo, invece, offrono un turismo più di nicchia a causa della conformazione del loro territorio”.
Quanti sono ufficialmente i residenti a Favignana e quante persone la abitano durante tutto l’anno?
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I residenti qui sono più di 4mila, ma d’inverno ci sono molte meno persone. Nella sola Favignana restano circa 1.800 persone, mentre a Marettimo di 400 residenti ufficiali ne restano 100. Levanzo è quella che registra i numeri più bassi da questo punto di vista con circa 30 persone che abitano l’isola tutto l’anno. La situazione ovviamente cambia in estate quando non solo arrivano i turisti, ma anche coloro che hanno qui la residenza e vivono altrove durante l’inverno.
Cala Rossa, Favignana
Come si trasforma Favignana con il turismo e cosa cercano le persone che arrivano nell’arcipelago delle Egadi?
Diciamo che Favignana offre un turismo più “commerciale” che segue la domanda dei visitatori e questo è dato dalla sua conformazione più pianeggiante rispetto a Levanzo e Marettimo che invece sono mete più di nicchia.
A Favignana abbiamo grandi spiagge non rocciose che invece mancano a Levanzo e Marettimo, meno pianeggianti. Ovviamente la spiaggia attira molti bagnanti e turisti che partono da Marsala e da Trapani. Il viaggio dura circa 20 minuti e la poca distanza da questi porti fa sì che molti turisti dalla Sicilia decidano di venire in visita proprio qui anche solo per qualche ora, infatti il comune di Favignana non ha la tassa di soggiorno, ma quella d’ingresso.
Chi sceglie Levanzo e Marettimo, invece, ha una conoscenza del territorio e della natura più elevata e in queste zone il turismo è più di nicchia e meno aggressivo, se così possiamo definirlo.
I residenti riescono a convivere con la grande richiesta da parte dei turisti?
In generale l’arcipelago delle Egadi è cresciuto moltissimo negli anni. A Favignana abbiamo alcuni alberghi a 4 stelle, uno a 5 stelle, molte case vacanze e diversi B&B.
Queste strutture secondo lei o secondo i cittadini tolgono spazio ai residenti?
Diciamo che negli ultimi 30 anni il territorio è molto cresciuto ma ha sempre seguito la domanda del turismo: chi veniva da fuori chiedeva ovviamente posti per dormire e soggiornare e nel rispetto delle norme, in molti hanno fatto investimenti misurati proprio su questa domanda. Secondo me, invece, sarebbe stato meglio farci conoscere con la nostra struttura di isola e la nostra storia, facendo capire a chi vuole venirci a trovare cosa offriamo, senza adattarci acriticamente solo alle richieste di chi arriva da fuori, anche perché questo tipo di compromesso può causare un ulteriore spopolamento del territorio.
C’è una sproporzione tra strutture per turisti e case per i residenti, quindi?
Esatto. Se l’indirizzo dovesse rimanere sempre lo stesso, potrebbe esserci altro spopolamento di questi luoghi bellissimi. La macchina del turismo è grande, complessa e meravigliosa ma come tutte le cose belle deve essere guidata con cura e nel rispetto del territorio che ci permette di vivere di quest’attività.
Queste isole emozionano le persone e la domanda dei visitatori è sempre più alta. Favignana ha una storia incredibilmente affascinante, è intrigante ascoltarla e sapere di cosa vivevano le persone che hanno abitato qui in passato. Un tempo l’attività principale di sostentamento era l’agricoltura e la pesca, oggi è il turismo.
Ci sono altre difficoltà che riscontrate durante l’anno in quanto residenti?
Facciamo difficoltà ad affermare i nostri diritti e le nostre necessità commisurate alla peculiarità del territorio. Qui per esempio in inverno avvertiamo una grande sofferenza con i trasporti.
Ovviamente questo non significa che non li abbiamo, ma spesso quando lo Stato taglia fondi non si rende conto di mettere in seria difficoltà il cittadino comune che qui deve viaggiare su traghetti e aliscafi. Quest’anno per esempio la premier Meloni ha tagliato 6 milioni di euro per i trasporti delle isole minori. Sicuramente non un a situazione facile.
In estate poi le corse vengono sensibilmente aumentate ovviamente per favorire il turismo. In questo modo, però, si “condanna” un territorio a vivere solo di questo.
Quali sono invece i pregi di vivere in un territorio così piccolo?
Ho vissuto in tutto il mondo prima di tornare qui e posso dirle che la qualità della vita qui è altissima. Si mangia bene, il clima è mite e il territorio è bellissimo. Ci conosciamo praticamente tutti e non vi è neppure paura della criminalità. Se dimentico le chiavi di casa fuori dalla porta, qualcuno citofonerà per avvisarmi e restituirmele. Cose che in una grande città non sono ovviamente possibili.
Per i bambini invece vivere nell’arcipelago delle Egadi com’è? Ci sono scuole che possono frequentare?
A Favignana vi è l’istituto Rallo che si occupa di istruire studenti fino alla terza media. Non ha niente da invidiare a molte scuole di terraferma ed è stato oggetto di grade impegno da parte dei dirigenti che si sono trasferiti sull’isola. Marettimo invece gode di una scuola elementare. Quest’istituto, fortunatamente, pur contando pochissimi bambini è stato mantenuto aperto. Parliamo di tre o quattro studenti per classe perché a Marettimo in inverno rimangono circa 100 persone.
Fonte : Fanpage