Gli tolgono l’acqua, consigliere comunale spara e fugge. Poi si consegna alla polizia

AGI – Ieri gli operai del Consorzio di bonifica della Sardegna centrale hanno messo i sigilli al contatore dell’acqua di un allevatore, dopo averlo sorpreso a irrigare il suo campo d’erba medica nelle campagne di Siniscola (Nuoro), in violazione del divieto imposto 15 giorni fa da un’ordinanza del sindaco. In questa parte del Nuorese, la Baronia, la crisi idrica colpisce duro, allevatori e agricoltori sono alla disperazione. Cosi’ stamattina attorno alle 11.30 uno di loro, Giovanni Bomboi, 42 anni, consigliere comunale di Siniscola, si e’ presentato armato di pistola negli uffici del Consorzio alla periferia della cittadina sulla costa orientale della Sardegna. Poco prima aveva telefonato, con tono minaccioso, per chiedere che gli venisse ripristinata la fornitura d’acqua, indispensabile per abbeverare il bestiame, ma gli era stato spiegato che avrebbe dovuto rivolgersi agli uffici di Nuoro. Invece, l’allevatore, in forte stato di agitazione, si e’ presentato davanti al cancello della sede di Siniscola, pretendendo l’immediato ripristino dell’accesso all’acqua. Gli operai, dal cortile, gli hanno ribadito di non poter far niente per lui. A quel punto l’uomo ha sparato ad altezza d’uomo, 6-7 colpi, senza colpire nessuno, per fortuna. I proiettili si sono conficcati in un muro, in un portone e su un mezzo del Consorzio. Poi l’allevatore e’ fuggito, risultando irreperibile fino alle 18.30 quando si è presentato negli uffici della Squadra mobile, con la mediazione del suo avvocato, Francesco Carboni. Dovrà rispondere alle domande degli investigatori, rischia l’accusa di tentato omicidio. 

 

La violazione dell’ordinanza prevede anche una sanzione di un centinaio di euro. “Non capisco perche’ abbia avuto questa reazione”, dice all’AGI Ambrogio Guiso, presidente del Consorzio di bonifica. “Sappiamo bene che la situazione e’ d’emergenza totale, perche’ in Baronia non piove da mesi e la cabina di regia regionale ha dovuto decidere la chiusura totale dell’irrigazione in pieno campo, e anche di prati e giardini. Ma, come Consorzio, cerchiamo di venire incontro ad allevatori e ad agricoltori e l’avremmo fatto anche in questo caso. Il punto e’ che nella diga di Maccheronis, che serve il distretto irriguo, ci sono appena 8 milioni di metri cubi d’acqua, il 30% della capienza. Coi consumi stimati di 50 mila metri cubi al giorno arriviamo al massimo sino ai primi di agosto”. Cosi’ le restrizioni sono state inevitabili. I cinque comuni del distretto irriguo del Posada – Siniscola, Budoni, San Teodoro, Torpe’ e Posada – hanno, uno dopo l’altro, decretato lo stato di calamita’ naturale e disposto il divieto di utilizzo dell’acqua a fini irrigui e per innaffiare prati e giardini. Fanno eccezione l’abbeveraggio del bestiame e gli usi domestici. I controlli sono stati affidati a vigili urbani, barracelli, operai del Consorzio e personale del Corpo forestale regionale. E ieri Bomboi, che deve dar da mangiare e da bere ai suoi bovini e ovini, e’ stato sorpreso proprio da dipendenti del Consorzio di bonifica a violare il divieto.

 

“Siamo consapevoli del grandissimo disagio che stanno vivendo le aziende agricole servite dalle infrastrutture irrigue del distretto del Posada, che purtroppo devono attenersi al divieto di irrigazione, ma e’ una situazione che non possiamo gestire in altro modo -rimarca Guiso -. Per questo invitiamo alla calma e alla collaborazione attiva di tutti. Purtroppo la grave siccita’ non pone altre soluzioni se non quella delle restrizioni. Non entriamo nel merito di quanto successo”, aggiunge a proposito degli spari di stamane.

 

“Sicuramente siamo molto amareggiati. Pero’ ribadiamo che la mancanza della risorsa idrica e’ un problema che va affrontato immediatamente dando risposte al territorio. Concretamente occorre intervenire con misure straordinarie e sostenere il comparto agricolo. Settimane fa l’ho fatto presente anche al prefetto di Nuoro: la situazione a Siniscola sta diventando esplosiva. La gente delle campagne e’ in forte sofferenza, non sa come nutrire le bestie, visto che non c’e’ la possibilita’ di avere l’erba dai campi”, ricorda all’AGI il sindaco Gian Luigi Farris, che a dovuto firmare l’ordinanza con le restrizioni. “Cosi’ gli allevatori sono costretti a spendere per mangimi e foraggio, col risultato che in questo modo gli animali bevono di piu’ di quando sono nutriti con l’erba fresca. Sono molto dispiaciuto per l’accaduto. Conosco Bomboi ed e’ una brava persona”. Il consigliere comunale, eletto nella lista del sindaco, era poi passato nei banchi della minoranza. “Dev’essere stato un attacco d’ira”, aggiunge il primo cittadino. “Speriamo che non faccia sciocchezze”. Il sindaco e’ preoccupato anche in vista della stagione turistica. “Cosa succedera’ nei prossimi mesi, quando arriveranno 100 mila persone?”. Oggi qualche goccia di pioggia e’ caduta anche in Baronia, ma dovrebbe piovere per giorni per ripristinare le scorte nell’invaso di Maccheronis. “Siniscola ha sempre condiviso l’acqua con tutti, quando e’ stato necessario. Stavolta siamo noi ad avere bisogno; mi auguro che ci aiutino e che si porti l’acqua dall’invaso del Liscia. Se dovesse mancare il turismo – paventa Farris – ci vorranno anni a questo territorio per riprendersi”. 

Fonte : Agi