La Lombardia mette ordine nelle sue filiere produttive per indirizzare gli investimenti verso territori e settori più promettenti. Sono 63 quelle riconosciute, con oltre 1.396 soggetti coinvolti tra imprese, università, centri di formazione e istituti di credito. Anche il digitale ha le sue catene produttive d’eccellenza, sono sono dodici e rappresentano il 20% del totale, con Milano e Pavia che guidano il gruppo dei territori a maggiore vocazione tecnologica. Oltre 260 i soggetti sul territorio che scommettono su trasferimento tecnologico, proprietà intellettuale e formazione. Con la regia di Palazzo Lombardia che punta a rafforzare il sistema con un bando che prevede 34 milioni di euro di finanziamenti a tasso agevolato.
Le sfide di Pavia: chip e formazione
Le filiere digitali lombarde coprono i principali trend tecnologici. A Pavia ha sede il distretto della microelettronica, nato attorno alla fondazione Chips.it che si propone di sviluppare i semiconduttori di nuova generazione. Il progetto, spiega Regione Lombardia, “favorisce l’espansione delle attività industriali della filiera della microelettronica attraverso l’ampliamento dell’offerta formativa superiore pavese di eccellenza, nell’ambito elettronico dell’ingegneria dell’informazione”. Traguardi da raggiungere con la realizzazione di un laboratorio permanente che possa accelerare la formazione delle persone, con laboratori e servizi nel Parco Cardano.
Sempre nel Pavese, sotto l’egida dell’università, 42 soggetti sono riuniti in Amalo, la filiera della tecnologia additiva. “Il progetto intende integrare, compattare e coordinare i principali attori lombardi attivi nel campo della Manifattura Additiva”. Anche in questo caso l’attenzione dei promotori è sul rafforzamento delle competenze: l’obiettivo della filiera è sviluppare workshop e corsi formazione, creare un hub per la stampa 3D e sviluppare un osservatorio oltre agli investimenti sui macchinari. Terzo progetto in provincia di Pavia è sull’ecosistema produttivo digitale: si tratta di un percorso di formazione con particolare attenzione agli aspetti di infrastruttura e cloud, sviluppo metodologico e ricerca, scrittura codice e creazione prodotti software.
Milano: aerospazio, chimica e formazione
Nell’ecosistema digitale lombardo Milano la fa da padrona. Sono sei (la metà) le filiere riconosciute che affondano le radici nella provincia capoluogo. Leonardo, società guidata dallo scienziato Roberto Cingolani, è capofila della filiera dedicata all’aerospazio e difesa che coinvolge oltre 21 soggetti. Le azioni prevedono un assessment per definire la situazione di partenza e tracciare una roadmap, un supporto consulenziale ed operativo per implementare nuovi processi ed organizzazione, formazione tecnica e manageriale; l’adeguamento di asset, hardware e software per il potenziamento dei processi e per avviare un piano di decarbonizzazione.
La filiera “smart land” punta a realizzare sistemi di monitoraggio di infrastrutture critiche (come le idriche), attraverso sistemi di raccolta dati e gemelli digitali in un progetto pilota che permetta lo studio e l’analisi di una specifica porzione di territorio ancora da individuare. Il risultato finale sarà una soluzione integrata, con la realizzazione di un Decision Support System a servizio dell’utenza del territorio al centro del monitoraggio. Altri 13 soggetti del mondo che ruota attorno alla chimica sono raccolti in filiera per la realizzazione della piattaforma tecnologica Lombard-Ecosyn dedicata all’applicazione dell’intelligenza artificiale, alla sintesi chimica e alle attività di formazione.
Fonte : Wired