Il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares il 16 maggio ha reso noto che il governo ha negato il permesso di attraccare in un porto spagnolo a una nave che trasportava armi a Israele. “È la prima volta che facciamo questo perché è la prima volta che abbiamo rilevato una nave che trasporta un carico di armi a Israele che vuole fare scalo in un porto spagnolo“, ha detto ai giornalisti a Bruxelles. “Questa sarà una politica valida per qualsiasi nave che porta armi a Israele e che vuole fare scalo nei porti spagnoli – ha poi aggiunto –. Il ministero degli Esteri rifiuterà sistematicamente tali scali per una ragione ovvia: il Medio Oriente non ha bisogno di più armi, ha bisogno di più pace“.
Albares non ha fornito dettagli sulla nave, ma il ministro dei Trasporti, Óscar Puente, ha detto che era la Marianne Danica ad aver richiesto il permesso di fare scalo nel porto sud-orientale di Cartagena il 21 maggio. Il quotidiano spagnolo El País ha detto che la nave, con bandiera danese, trasportava ventisette tonnellate di materiale esplosivo da Chennai, in India, al porto di Haifa in Israele.
La posizione spagnola
La Spagna è stata una delle voci più critiche in Europa riguardo all’offensiva di Israele a Gaza e sta lavorando per raccogliere il sostegno di altre capitali europee per l’idea di riconoscere uno stato palestinese. Madrid ha anche sospeso le vendite di armi a Israele. Il premier spagnolo Pedro Sánchez, che è stato uno dei politici europei più critici e insistenti sul modo in cui Israele ha condotto la sua guerra a Gaza dopo le atrocità terroristiche del 7 ottobre, ha più volte attaccato le mosse del premier israeliano Benjamin Netanyahu.
Le osservazioni di Sánchez, insieme all’annuncio che la Spagna intende riconoscere uno stato palestinese entro luglio, sono un ulteriore esempio di come alcuni membri dell’Unione si siano sentiti costretti a intervenire sulle operazioni a Gaza, preoccupati che l’Unione non abbia rispettato i suoi doveri morali, politici e umanitari. Madrid ha trovato di recente un partner nell’Irlanda, per portare avanti una linea più dura nei confronti di Israele. Sia Sánchez che il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, sono fermi nel sostenere che la soluzione a due stati rimane l’unica risposta alla crisi in Medio Oriente, da qui l’urgenza del governo spagnolo nel riconoscere uno stato palestinese.
Fonte : Wired