Quando ho visto le immagini di Milano e del Veneto sott’acqua per una pioggia eccezionale (si è detto “mai così tanta da 170 anni”, una frase che ci riporta al 1854, ancora prima dell’unità d’Italia), ho ripensato al cavallo di Porto Alegre, in Brasile. Era un cavallo solitario che in seguito a un’alluvione, qualche giorno fa, era salito sul tetto di un edificio, e contemplava perplesso quella sorta di mare di fango che improvvisamente lo circondava. Che diavolo sta succedendo?
La governatrice dello Stato di New York, Kathy Hochul, ieri mattina nell’aula Paolo VI in Vaticano raccontava che nei due anni in cui è stata in carica ha dovuto fronteggiare più eventi meteorologici estremi di quanti ce ne siano mai stati prima. Nel più grave, una settantina di persone sono morte affogate nei loro appartamenti al piano terra in seguito ad un’alluvione: “Dobbiamo investire soldi nella resilienza delle città – ha detto – il tempo delle parole è scaduto”. Stava in Vaticano, la governatrice, per un summit davvero eccezionale: per 3 giorni sindaci e governatori da tutto il mondo, quelli più impegnati nel contrasto al cambiamento climatico, sono stati riuniti dalle Pontificie Accademie delle Scienze sociali per un convegno che ha avuto il culmine della udienza di ieri mattina con Papa Francesco, il quale esercita una evidente leadership globale sul tema del cambiamento climatico.
L’evento, che termina oggi, è stato un autentico momento di speranza. Si è visto che per quanto i governi siano distratti, a livello locale è in atto una trasformazione importante dell’economia e degli stili di vita per uscire dalla crisi climatica. Fra i tanti esempi, uno dei più potenti è quello della California, la cui energia da qualche settimana proviene soltanto dal Sole, dal mare e dal vento, invece che dai combustibili fossili. Non è un cambiamento facile: la sindaca di Parigi ha raccontato di essere stata minacciata di morte per le misure adottate per limitare l’uso delle auto e quello di Bologna, che recentemente ha adottato misure simili con il limite di velocità a 30 chilometri orari in gran parte della città, ha detto che in questo modo si sono ridotti gli incidenti e la loro gravità, “ma se salvare vite umane non conta più nulla, di quale libertà stiamo parlando?”.
Serve una grande alleanza sul clima, ha detto il sindaco di Firenze, perché già c’è un’alleanza contraria che unisce negazionisti e petrolieri. Davvero è ora di dire chiaramente che la transizione ecologica salva vite umane, fa risparmiare soldi e crea posti di lavoro. Se quell’alleanza si farà, è nata davanti a Papa Francesco.
Fonte : Repubblica