Se sarà destinato a grandi cose, lo dirà – più avanti il rettangolo di gioco. Ma di certo, il suo nome è già – al momento – finito di diritto nel Guinness World Record del calcio moderno come campione di precocità, superando anche chi poi nel corso della carriera calcistica ha scritto pagine importanti nella storia dello sporto. A polverizzare tutti i primati come più giovane esordiente in un match ufficiale “pro” con la maglia della prima squadra è stato Mateo Apolonio, classe 2010, quattordicenne da poco meno di un mese (29 giorni, per la precisione), che ha fatto il suo ingresso in campo nei minuti conclusivi della sfida valevole per i sedicesimi di finale della Copa Argentina tra il Deportivo Riestra ed il Newell’s Old Boys in cui, tra l’altro, milita l’ex Inter, Siviglia e Valencia, Éver Banega.
Match teso, finito 1-0 per gli ospiti e contrassegnato anche da una lunghissima rissa a fine partita che ha coinvolto anche panchine e staff al centro del campo. Ma il momento clou è arrivato al minuto 85, quando il tecnico dei padroni di casa del Deportivo, Cristian Fabbiani, ha sostituito Gonzalo Bravo con Apolonio, rimasto in campo per una decina di minuti sul tappeto verde del “Guillermo Laza”. Scelta dettata anche dalla necessità, ovvero preservare i titolari e contestualmente risparmiare i giocatori della squadra riserve, che erano scesi in campo ventiquattro ore prima nel match della Copa de la Saf Reserva contro la seconda formazione dell’Independiente. Tanti, quindi, i giovani convocati prelevati delle selezioni della “cantera” (tutti Under 18) tra cui il quattordicenne Mateo, abitualmente impiegato nel team Under 14 del quale è capitano.
Una passerella prestigiosa ed un record che lo colloca davanti a connazionali che, in età giovanissima, avevano fatto il suo ingresso in una partita dei “grandi”, come un certo Sergio Aguero (che debuttò a 15 anni ed un mese nella serie A argentina), o addirittura Diego Armando Maradona poco meno che sedicenne (era il 20 ottobre del 1976) in campo con l’Argentinos Juniors. Primato di precocità che può essere esteso anche al vecchio continente, dove i più giovani esordienti del calcio moderno sono stati Luka Romero nella Liga (15 anni, 7 mesi e 6 giorni al suo ingresso in campo quattro anni fa in Real Madrid-Mallorca) e Pietro Pellegri (gettato nella mischia il 22 dicembre 2016 in Torino-Genoa all’età di 15 anni, 9 mesi e 5 giorni).
Fonte : Today