Quanto ci costa non costruire il ponte: la Stretto di Messina risponde

Nell’articolo “E se il ponte sullo Stretto non si fa? Segreto di Stato sulle “penali miliardarie” abbiamo scritto della poca trasparenza sul tema dei costi a carico dello Stato per il ponte sullo Stretto di Messina. Dopo la pubblicazione la società concessionaria per la realizzazione dell’opera, la società Stretto di Messina S.p.A., precisa quanto segue.

Penali

In caso si decida di non realizzare l’opera prima dell’approvazione del CIPESS non c’è alcuna penale, in quanto non c’è il contratto. In caso l’Opera non venga realizzata dopo dell’approvazione del CIPESS  dipenderà dal testo dell’atto integrativo e dalle motivazione del blocco dell’opera.  Inoltre, nell’ambito dell’atto aggiuntivo e in linea col quadro normativo di riferimento, sarà disciplinata l’applicazione di penali per l’eventuale mancato raggiungimento di determinanti termini contrattuali da parte del Contraente generale.

Riferimenti ANAC

Si conferma la massima attenzione della Società nei confronti del ruolo di Anac, dei suggerimenti e delle raccomandazioni espresse. Si sottolinea al riguardo che l’accantonamento del progetto nel 2012, non riguardava la qualità della progettazione fatta dal Contraente generale. Come noto, gli elaborati di Eurolink sono stati sottoposti con esito positivo a processi di verifica, controllo e validazione mai realizzati prima in Italia nell’ambito della progettazione delle opere pubbliche. Proprio per questo motivo decade anche il rischio, richiamato dall’Anac, di fornire all’impresa un’arma legale per far valere le sue ragioni nel contenzioso contro lo Stato, nell’ipotesi che l’opera non si realizzi. Infatti, come detto, la base del contenzioso non riguarda la validità in sé del progetto, ma ruota attorno a temi legati principalmente al blocco per legge del contratto e al conseguente mancato profitto per le prestazioni non eseguite.

Documenti in corso di formazione

Come spiegato più volte la documentazione richiesta dall’Onorevole Bonelli riguardante sia il rapporto negoziale tra la Stretto di Messina e il Contraente generale nella configurazione dell’atto aggiuntivo che quello tra la Stretto di Messina e il MIT riguardante l’atto aggiuntivo alla convenzione di concessione, sono in corso di definizione così come previsto dal DL 35/23, quindi al momento non sono disponibili. Si ripete quanto già accaduto per la Relazione del progettista, chiesta quando ancora non era definita ma, immediatamente consegnata all’Onorevole Bonelli nel momento in cui è stata approvata dal CDA della Stretto di Messina”.  Detti atti saranno disciplinati dal D.L. 35/23 e dalla normativa ivi richiamata.

Il costo dell’opera

In via prudenziale è stato indicato il tetto massimo in 13,5 miliardi di euro.

In linea con il dettato del Decreto-legge n. 35, ad esito della Valutazione di impatto ambientale da parte del MASE ed a conclusione del parallelo processo relativo alla Conferenza di servizi, il MIT sottoporrà  all’approvazione del CIPESS il progetto definitivo e la relazione del progettista, unitamente alle osservazioni, richieste e prescrizioni acquisite nella Conferenza di Servizi, le eventuali prescrizioni formulate all’esito del procedimento di valutazione di impatto ambientale nonché il piano economico-finanziario.

È in corso di predisposizione da parte di Stretto di Messina il suddetto piano economico-finanziario dal quale risulterà il fabbisogno finanziario dell’Opera allo stato coperto attraverso i fondi già stanziati dalla legge di Bilancio 2024, unitamente alle risorse derivanti dall’aumento di capitale della Società già realizzato e dalla redditività complessiva attesa dal progetto. Si precisa infine che, in linea con quanto previsto dal DL 35, nel nuovo piano economico-finanziario verrà individuata la copertura finanziaria dell’investimento complessivo.    

Sezione trasparenza sito Stretto di Messina

Gli obblighi di pubblicazione relativi a “Tempi, costi e indicatori di realizzazione” (Art. 38, c. 2, d.lgs. n. 33/2013) vengono di norma assolti rimandando con link diretto, sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze, allo specifico sistema di Monitoraggio Opere Pubbliche della Banca Dati delle Amministrazioni Pubbliche (BDAP-MOP), sul quale le Stazioni Appaltanti sono chiamate a caricare le informazioni di carattere finanziario, fisico e procedurale sull’’avanzamento degli interventi di realizzazione di lavori pubblici, identificati da CUP (Codice Unico di Progetto).

Nel 2023, in seguito all’uscita dallo stato di liquidazione della Società e al riavvio delle attività operative, è in corso l’aggiornamento della Banca Dati delle Amministrazioni Pubbliche sia dell’anagrafica della Stretto di Messina che del Codice Unico identificativo del Progetto. Al completamento delle suddette attività, propedeutiche all’avvio del caricamento delle informazioni previste ai sensi del D.lgs. n. 229/2011 lungo il ciclo di vita del Progetto, sarà contestualmente reso disponibile sull’apposita sezione Società trasparente del sito istituzionale il link alla Banca Dati BDAP-MOP.

La richiesta di indennizzo della Stretto di Messina

La richiesta presentata a suo tempo dalla Stretto di Messina, a fronte di quanto investito per lo sviluppo del progetto, in linea con quanto previsto dalla legge di messa in liquidazione della Società, era un atto dovuto in quanto società per azioni, ancorché a controllo pubblico.

Fonte : Today