Il gambero rosso della Louisiana è stato avvistato in Lombardia, i rischi per l’ambiente

Il gambero rosso della Louisiana, anche noto come “gambero killer”, è stato avvistato all’interno del Parco Valle del Lanza, situato al confine fra la provincia di Varese e quella di Como, in Lombardia. La notizia è stata segnalata attraverso un post pubblicato sulla pagina Facebook del Parco.

Procambarus clarkii, l’identikit

Purtroppo ci è arrivata oggi la prima segnalazione della presenza del gambero della Louisiana (Procambarus clarkii) nel territorio del Parco, nei pressi dell’area umida ai Mulini di Gurone – si legge nel post pubblicato mercoledì 15 maggio su Facebook -. Procambarus è una delle peggiori minacce alla coservazione degli ecosistemi, gravemente impattante sia sui piccoli vertebrati di cui si nutre sia sull’habitat che intacca scavando profonde tane nel sottosuolo e nutrendosi di alghe e piante acquatiche”.

Si tratta di una specie appartenente alla famiglia dei Cambaridae, originaria delle aree palustri e fluviali degli Stati Uniti centro-meridionali e del Messico nord-orientale. Secondo quanto riportato sul sito di Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) Umbria, l’esportazione del gambero killer al di fuori del suo habitat naturale è opera dell’essere umano. Se allevato in acque pulite, infatti, le sue carni sono commestibili e vengono consumate in molti Paesi del mondo.

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I rischi per l’ambiente

Grazie alla sua prolificità e alla sua adattabilità ad ambienti diversi, il gambero rosso della Louisiana è attualmente considerato come il gambero di fiume più diffuso al mondo. È stato infatti introdotto in quasi tutti gli ambienti di acqua dolce del mondo, ad eccezione dell’Australia e dell’Antartico. Anzi, uno studio pubblicato alla fine del 2023 segnalava la sua presenza anche nelle aree costiere di diverse regioni del Sud-Italia, aprendo all’ipotesi che la specie riesca ad adattarsi anche alle acque salmastre.

Al di là delle specifiche caratteristiche del gambero rosso della Louisiana, come appunto la prolificità e l’adattabilità, i rischi legati alla sua diffusione sono in generale quelli legati alla diffusione di qualsiasi altra specie aliena: l’assenza di predatori naturali fa sì che questi animali possano riprodursi in modo incontrollato, mettendo a rischio la sopravvivenza delle specie sia animali che vegetali di cui si nutrono.

Per questo motivo, gli esperti del Parco Valle del Lanza chiedono la partecipazione e l’impegno di tutti nel segnalare alle autorità competenti eventuali esemplari avvistati all’interno del Parco.

Fonte : Wired