‘Le difficoltà si affrontano insieme’: il percorso di Tommaso verso l’autonomia

Lungo il percorso della propria vita, ognuno deve superare diversi ostacoli e affrontare sfide più o meno grandi.
Ci sono situazioni, però, in cui queste sono particolarmente impegnative; quando si tratta di disabilità, infatti, vengono messi alla prova sia la personale capacità di reazione e adattamento che la propria forza interiore.
In questi casi, l’avere alle spalle una famiglia unita e amorevole fa, sicuramente, la differenza, ma non solo: è di fondamentale importanza, infatti, poter contare sul sostegno di figure professionali in grado di fornire aiuto a livello sia materiale che emotivo.
Come nel caso di Tommaso, giovane di 25 anni residente a Roma; il ragazzo è non vedente, non parla ed ha un ritardo cognitivo.
La sua è, quindi, una disabilità complessa.

Papà Remo e mamma Cecilia, però, non hanno mollato e, per poter offrire un futuro migliore al proprio figlio, si sono rivolti alla Lega del Filo d’Oro, che ha accolto la loro richiesta di aiuto.

Dopo aver effettuato una prima valutazione, presso il Centro Diagnostico al Centro Nazionale di Osimo, nel 2004, Tommaso viene richiamato per un primo trattamento intensivo. Una seconda valutazione diagnostica viene, poi, eseguita nel 2007.
Negli anni successivi, dal 2010 fino al 2018, il ragazzo torna alla Lega del Filo d’Oro per altri 4 trattamenti intensivi presso il Centro di Riabilitazione.

Afferma la mamma:
«Prima della Lega del Filo d’Oro era vedere quello che non aveva; dopo la Lega del Filo d’Oro è diventato vedere quello che aveva, quindi cercare di lavorare sulle sue potenzialità e migliorarle».

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Il percorso di Tommaso

Nel 2012, Tommaso e la sua famiglia vengono in contatto con la Sede Territoriale di Roma, dove conoscono Monica, la referente della Sede.
Il ragazzo viene seguito, inizialmente, con un intervento di ‘contatto’, dopodiché viene attivato, nel 2016, un progetto educativo riabilitativo dedicato, che prosegue ancora oggi, effettuato in collaborazione con i servizi locali.

«La Sede Territoriale fa un po’ da direttore d’orchestra. – racconta Cecilia – Chi lavora con Tommaso tira fuori le difficoltà, che si affrontano insieme. La Lega del Filo d’Oro ci armonizza».

Sedi e Servizi Territoriali della Lega del Filo d’Oro rappresentano un fondamentale punto di riferimento per le persone con sordocecità e pluriminorazione psicosensoriale, nonché per le loro famiglie, in quanto operano per agevolare l’inclusione di tali individui proprio nel contesto in cui vivono.

Spiega Monica:
«Presso la Sede Territoriale organizziamo diverse attività di tipo socio-ricreativo, di terapia occupazionale, sono momenti importantissimi per le persone che seguiamo perché consentono loro di avere una vita come tutti gli altri».

Un team interdisciplinare dedicato, composto da assistenti sociali, operatori e altre figure professionali (medici, terapisti, psicologi, assistenti sociali e tanti altri ancora), si impegna nell’accogliere e comprendere le esigenze delle persone con disabilità e delle loro famiglie, avviando, poi, i contatti con le autorità locali, le scuole e altri enti pubblici e privati, al fine di promuovere progetti mirati che possano favorire l’inclusione e il benessere delle persone coinvolte.

Il punto focale del percorso delineato è, sempre, cercare di offrire alla persona il massimo grado di autonomia e indipendenza possibile.

L’importanza delle Sedi Territoriali

La Lega del Filo d’Oro, che da 60 anni rappresenta il punto di riferimento nazionale per le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali e le loro famiglie, opera costantemente per rendere capillare la propria presenza sul territorio italiano.
Sedi e Servizi Territoriali, infatti, hanno un notevole valore, dato che riescono a supportare le persone in stato di necessità raggiungendole dove si svolge la loro vita quotidiana.
Ciò significa garantire percorsi educativo-riabilitativi personalizzati a un numero sempre crescente di bambini, ragazzi e adulti sordociechi e pluriminorati psicosensoriali, offrendo loro l’opportunità di uscire dalla barriera di isolamento imposta dalla propria condizione.

Per poter fare questo, però, è fondamentale che ognuno contribuisca nella misura in cui gli è possibile; un modo semplice e gratuito di farlo è devolvere il 5×1000 alla Lega del Filo d’Oro.
È sufficiente mettere una firma nella casella dedicata al “sostegno degli Enti di Terzo Settore”, inserendo il codice fiscale 80003150424.

Come spiega Rossano Bartoli, Presidente della Fondazione:
“Il 5 per mille è un gesto semplice e importantissimo[…] È anche grazie a questo strumento se, nel 2023, abbiamo potuto rendere operativo il secondo lotto del nuovo Centro Nazionale a Osimo […]. Inoltre, proprio per essere sempre più vicini ai luoghi di vita di chi non vede e non sente, a gennaio abbiamo inaugurato la nuova Sede Territoriale in Abruzzo, a San Benedetto dei Marsi. Ma possiamo e vogliamo fare ancora di più: per realizzare gli obiettivi che ci siamo prefissati, è necessario il sostegno di tutti, che si concretizza anche con il 5 per mille”.

Grazie a questo gesto, è possibile favorire l’integrazione delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali nel contesto in cui vivono, vicino agli affetti e a casa, trasformando un’azione in #unaiutoprezioso.

Fonte : Today