Grok, il chatbot AI di Elon Musk, arriva (finalmente) in Europa. Ad annunciarlo è uno degli account ufficiali di X, che rivela che da oggi “l’accesso alla funzione di assistente di ricerca AI” sarà disponibile per tutti gli abbonati X Premium del vecchio continente. Seppur con qualche limitazione. I riassunti delle notizie generati dall’AI di Grok, infatti, saranno resi disponibili soltanto “una volta che le elezioni europee saranno terminate”. Ma perché questa scelta, dato che X ha ricevuto l’autorizzazione ufficiale a rilasciare il chatbot da parte delle autorità di regolamentazione della Ue?
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Probabilmente, visto che Grok ha già diffuso altrove notizie false e tendenziose, la decisione è puramente legata alla volontà di non far preoccupare i funzionari europei a ridosso delle elezioni. Eppure, per quanto possa sembrare sensata, questa strategia di lancio del chatbot lascia comunque un dubbio: se l’AI di Musk non è sicura in questo momento perché potrebbe far incrementare la disinformazione, come può non esserlo in futuro? Una risposta a questa domanda, forse, non c’è. Ma quello che conta, in fondo, è che Grok è riuscito a superare i rigidi controlli delle autorità europee. E questo basta.
Il chatbot di X arriva in Europa, dopo essere stato rilasciato nel Regno Unito la scorsa settimana, con l’obiettivo di incrementare quanto più possibile il numero di utenti abbonati a X Premium. Allo stato attuale, infatti, le opzioni a pagamento della piattaforma non sembrano essere particolarmente apprezzate, visto che meno dello 0.5% degli utenti di X si è dimostrato interessato a sottoscrivere un abbonamento. E non è detto che Grok possa davvero aiutare la società a invertire questa tendenza, perché le persone che scelgono di pagare per ChatGpt sono di gran lunga più numerose rispetto a quelle che si stanno registrando al chatbot AI di X. A questo punto, resta da capire perché la piattaforma si stia impegnando tanto in Grok. È l’ennesimo sfizio di Musk, oppure c’è una strategia dietro che non conosciamo?
Fonte : Wired
