Cinque spari in tre secondi: gli errori della scorta che non ha protetto il premier

Ecco tutti gli errori della scorta di Robert Fico, 59 anni, il premier slovacco che mercoledì 15 maggio è stato ferito gravemente a colpi di pistola da Juraj Cintula, 71 anni. Ogni volta che una personalità viene colpita da un attentato, i corpi di sicurezza di tutto il mondo analizzano le immagini disponibili alla ricerca di eventuali sviste. Studiano le mosse dell’attentatore e la risposta dei servizi di protezione. Guardano ogni singolo fotogramma. Evidenziano i dettagli. Noi lo facciamo come Maxime Cauci, amministratore delegato della società di sicurezza internazionale per aziende T-Risk di Londra. Cauci, originario della provincia di Trieste, ha una lunga esperienza di ex istruttore nella Legione straniera francese, per la quale ha protetto sedi diplomatiche, scortato ambasciatori come l’inviato della Commissione europea in Africa e partecipato a evacuazioni del personale diplomatico in situazioni di crisi.

L’attentato contro il premier Fico è avvenuto verso le 14.30, dopo una riunione del governo nella città di Handlova, a centonovanta chilometri dalla capitale Bratislava. Le guardie del corpo in borghese, da come appare nelle immagini, sono sei: una di copertura diversi passi alle spalle di Robert Fico, due alla sua sinistra, due alla sua destra e la sesta al di là delle transenne, nascosta tra la piccola folla. La prima circostanza evidente è che nessuno dei sei bodyguard ha a disposizione la valigetta antiproiettile: la ballistic briefcase appare come una ventiquattro ore, ma in caso di necessità le sue parti si srotolano automaticamente come uno scudo che, se proprio non riesce a fermare il primo proiettile, protegge la personalità da quelli successivi (nella foto sotto, la valigetta antiproiettile durante un discorso del dittatore Kim Jong-un in Corea del Nord). Su Internet costa intorno a mille euro. Ma vediamo cosa ha notato Maxime Cauci dall’analisi del filmato.

La valigetta antiproiettile durante un discorso del dittatore Kim Jong-un in Nord Corea (Korea Central TV)

”Sono diversi gli aspetti problematici – spiega Cauci – che in una situazione normale si possono anche far passare. Ma di fronte a un aggressore reale, con arma da fuoco, possono essere fatali. La prima cosa riguarda le transenne”. Erano state posizionate dalla polizia slovacca per contenere il pubblico. ”Sì, ma erano inadeguate a quel tipo di evento – aggiunge l’amministratore delegato di T-Risk -. Nel filmato si vedono transenne con un piede estremamente lungo. Quindi impediscono la fluidità dei movimenti della personalità, ma anche della sua scorta. Limitano lo spazio a disposizione per le guardie del corpo davanti alla folla e vicino al Vip da proteggere. E in caso di emergenza, impediscono i movimenti verso l’eventuale aggressore. Esattamente come abbiamo visto”.

Il ”lupo” infiltrato tra il pubblico

”L’altro aspetto che sicuramente non ha funzionato è il mancato filtraggio del pubblico. È stato fatto molto male. Un’arma da fuoco portata addosso non è una penna o un telefonino. Ha un volume, un peso e si può individuare”. Certo, l’attacco da parte di un cosiddetto lupo solitario, come Juraj Cintula (nella foto sotto, poco prima dell’attentato), che avrebbe fatto tutto da solo, rende più difficile la prevenzione di attentati da parte delle autorità locali. I lupi solitari non appartengono a organizzazioni con le quali comunicano. Quindi i piani potrebbero sfuggire a qualsiasi intercettazione preventiva. Come era accaduto in Giappone l’8 luglio 2022 con l’omicidio dell’ex premier, Shinzo Abe, assassinato da un ex militare di 41 anni durante un comizio elettorale.

Juraj Cintula, 71 anni, in attesa tra la folla, poco prima di sparare a Robert Fico (foto X)

Ma in Slovacchia anche la scorta ravvicinata avrebbe reagito in modo non adeguato a contenere l’attacco. Erano probabilmente convinti di essere davanti a un gruppo di sostenitori. Quindi avevano abbassato la guardia. Certo, è la condanna di ogni servizio di sicurezza, soprattutto a questi livelli. Se va tutto bene, nessuno si accorge del lavoro fatto: ma se qualcosa non funziona, tutti lo vedono e le conseguenze a volte sono drammatiche.

I 10 metri che hanno tradito Robert Fico

”I problemi sono diversi – osserva Maxime Cauci -. Primo: sono arrivati troppo veloci sulla folla. A un certo punto il premier era il primo in avanti, ma tutte le altre guardie erano dietro. Almeno le due bodyguard che controllavano il perimetro più prossimo, a destra e a sinistra, dovevano arrivare per prime alle transenne. Bastava qualche decina di metri di vantaggio, preparando così l’arrivo della personalità con il suo personal security, che gli deve stare sempre vicino. Arrivando in anticipo, i due ‘laterali’ hanno il compito di scrutare le persone nella folla per individuare comportamenti sospetti, nervosismo anomalo. Poi si concentrano sulle mani del pubblico. Così che quando li raggiunge il Vip con il suo personal security, possono interagire con loro e mantenere l’attenzione specificatamente sulle mani”. Invece non è andata così.

Le guardie del corpo si allontanano da Robert Fico, cerchiato a sinistra. A destra, Juraj Cintula poco prima di sparare

”Infatti la guardia di sinistra, all’arrivo sulla folla – spiega Cauci – è stata distratta da qualcosa a sinistra del Vip e si è allontanata troppo. La guardia che avrebbe dovuto controllare il settore destro, non solo è indietreggiata rispetto al premier: invece di guardare di fronte a lui la folla, guarda in direzione della personalità. E addirittura abbassa la testa, proprio nel momento in cui l’aggressore è davanti a lui, estrae la pistola e si allunga notevolmente verso il premier. A quel punto spara” (il dettaglio, nella foto vicino al titolo).

La distrazione della guardia di destra

Dal momento in cui Robert Fico accelera il passo verso la folla al primo sparo passano 4 secondi. E all’ultimo dei cinque spari, 7 secondi. Sono attimi impalpabili, per l’esperienza di una persona comune. Ma non per guardie del corpo addestrate nella protezione del capo del governo. ”Se la guardia di destra avesse guardato la folla nel suo settore e si fosse tenuto vicino alle transenne, come avrebbe dovuto fare – dice l’ex istruttore della Legione straniera – avrebbe sicuramente preso il braccio dell’aggressore in tempo. A prova di questa distrazione, c’è il fatto che l’altra guardia del corpo, che era dietro e alla sua sinistra, interviene prima di lui, che stava ancora guardando in basso”.

Il premier Robert Fico, cerchiato di rosso, cade brutalmente. Nessuno lo sorregge (foto X)

”Ultimo punto da osservare – spiega l’amministratore delegato della società T-Risk – al momento degli spari, tutte le guardie del corpo si lanciano sull’aggressore. Lasciano così il premier Fico solo che, probabilmente per l’energia cinetica dei proiettili, indietreggia brutalmente e inciampa sui supporti di una transenna, cadendo malamente all’indietro. Questo è un errore veramente da manuale. Sono infatti le guardie più arretrate a soccorrerlo”.

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Fonte : Today